Altini Taddeo, osa – Vescovo (Camerino, 1603 – Orte, 27 ago. 1685).

Era entrato nell’Ordine degli Agostiniani presso il convento di Fermo quando aveva 11 anni e poi compì gli studi a Fermo, Perugia e Bologna, conseguendo nel 1628 la laurea magistrale. Giunto presso la casa generalizia dell’Ordine a Roma nel 1636, fu poi eletto definitore provinciale delle provincia delle Marche e in seguito rettore provinciale. Il 29 sett. 1639 fu nominato priore del convento romano di S. Agostino e il mese successivo designato come consultore della Congregazione per la canonizzazione dei santi.

Il 17 dic. 1646 Innocenzo X gli conferì in partibus quello di Porfiria (Caifa) in Fenicia, e il 10 nov. 1653 gli fu assegnata dal medesimo pontefice la diocesi unita di Civita Castellana e Orte. Di Urbano VIII, Innocenzo X e Alessandro VII era stato Sacrista e ascoltato consigliere. Nel 1658 mentre era gravemente ammalato e si temeva che morisse, gli apparvero in sogno i santi martiri Marciano e Giovanni che gli promisero una sollecitata guarigione e così accadde: di qui la sua devozione particolare per questi santi martiri.

Poco dopo il suo arrivo le due Diocesi, come Roma e l’Alto Lazio, furono sconvolte dall’epidemia di peste che fece migliaia di morti; Civita Castellana, già colpita nei decenni precedenti dalla deviazione della Via Flaminia (che ora non passava più per il centro della Città), subì le conseguenze di quell’epidemia e non si riprese per parecchio tempo. LA. nel lungo periodo del suo governo condusse diverse visite pastorali alle due diocesi sia prima che dopo il sinodo che convocò nel 1667 ( Constitutiones et decreta edita ab illustrissimo, et reverendissimo domino domino fratre Thadeo Altino…in prima dioecesana synodo in Civitate Castellana celebrata die 16 septembris 1667 , Roncilione, typis Iacobi Menichelli, 1668).

Durante il suo incarico si occupò della decorazione della chiesa di S. Chiara a Civita Castellana e del trasporto in essa di alcune reliquie; nel corso dei lavori di ristrutturazione dell’edificio fu rinvenuta un’antica iscrizione appartenuta alla chiesa di S. Maria e donatale da un tal vescovo Leone. Nel 1673 inviò in dono alla chiesa di S. Maria del Ruscello la reliquia del corpo di sant’Anna martire per l’altare maggiore; a Caprarola introdusse la festa di san Nonnoso, dopo avere benedetto l’altare del santo e il quadro nella collegiata maggiore di S. Michele Arcangelo. Secondo le fonti amministrò la diocesi con equità e prudenza fino alla morte; fu sepolto a Orte nella chiesa di S. Agostino. A lui è dedicato Il sesto libro de mottetti a voce sola: opera 19 di don Bonifacio Oraziani (1605-1664), pubblicato nel 1676 a Roma presso Mascardi.

Bibl.: B. Scanziani, voce Altini Taddeo, in Dizionario storico biografico del Lazio, Vol. I, Roma 2009;  G. Moroni,  Dizionario di erudizione ecclesiastica, Vol.  XLIX,  Venezia 1848,  pag. 191,  Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, Vol. V, Padova 1952,  pp. 151, 285;   A. Zuppante, Archivio della Curia vescovile [di Orte] , in “Rassegna degli studi e delle attività culturali nell’Alto Lazio, n. 8, 1991, pp. 85-162.

[Scheda di Redazione – Cersal]