Barchi, Ludovico – Argentiere (Modena, 1678 – Roma, 28 ott. 1731)

Trasferitosi a Roma intorno al 1697, in quella data aveva dei lavoranti ai quali si era impegnato a saldare le paghe. Dal 1707 al 1711 abita con la moglie Maddalena Ottini alla Chiesa Nuova. Nel 1713 ottiene la patente per l’iscrizione al Nobile collegio degli orafi e argentieri. Negli anni 1713-1718 abita con la famiglia a Via S. Pellegrino. Dal 1722 al 1729 è più volte Console del Collegio e muore il 28 ottobre 1731.

Il lavoro realizzato per un committente di Tuscania è un calice che presenta alla base una decorazione a grappoli d’uva che racchiudono tre ovali che rappresentano san Giovanni Battista, la Maddalena e s. Antonio da Padova mentre sul fusto sono presenti i simboli della Passione.  Il calice è databile tra il 1711 (o 1713, quando ottiene la patente) e il 1718.

BIBL. – N. Falaschi, L’oreficeria romana settecentesca in alcuni esempi di suppellettili tuscanesi, in “Informazioni. Priodico del Centro di catalogazione dei beni culturali”, Anno VII (12998), n. 15, pp. 51-55; C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d’Italia, parte II. Lazio e Umbria, Roma 1957, pp. 98-99.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal] [/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]