Bianchi Domenico – Notaio, storico locale (Viterbo, 1537 – ivi, post 1611)
Figlio di Nicola, notaio e di Eugenia Gatti, abitò nell’area di Piazza Fontana Grande, parrocchia di Santa Maria Nuova. La sua famiglia era iscritta al patriziato locale dal 1588. Segretario del Comune di Viterbo, nel marzo 1603 gli fu affidato l’incarico di scegliere gli stampatori atti a ricoprire il ruolo di stampatori ufficiali del Comune. Il compito fu svolto con solerzia, insieme al medico Cesare Crivellati, che si interessava anche di filosofia, letteratura, fisica e matematica e che pubblicò in seguito l’opera Discorsi musicali (Viterbo, appresso Agostino Discepoli, 1624); entrambi erano ritenuti tra i personaggi più colti presenti a Viterbo all’epoca.
B. compose sulla scia delle opere di Annio una storia locale, in lingua latina, di stampo annalistico, che si fermava al 1611, di cui si conserva il manoscritto nella Biblioteca Comunale di Viterbo; tra i vari avvenimenti narrati, ricordava nel 1582 una solenne rappresentazione della Passione di Gesù, con la musica di Felice Anerio.
Gli storici di Viterbo successivi sono molto critici sull’opera del B., in particolare Feliciano Bussi non condivise la scelta di porre le notizie non in ordine, anche se ne lodava l’impegno profuso. Cesare Pinzi ritenne l’opera priva di qualsiasi fondamento storico, carente di metodo critico nei confronti delle fonti e notizie riportate e ricca soltanto di «procaci fatuità».
BIBL. – Bussi 1742, p. VII; Pinzi, I, p. XXIII; Franchi 1994, p. 213; Galeotti 2002, passim.