Cima Tullio – Compositore (Ronciglione, 11 ago. 1595 – Vetralla
Figlio di Lorenzo e di donna Porfiria Peretti fu “putto cantore” a Roma in San Giovanni in Laterano dall’est. 1611 fino al 22 ott. 1612 e ivi allievo del maestro di cappella Abbondio Antonelli. Probabilmente studiò anche con il conterraneo Domenico Massenzio. Nel contempo seguiva studi di diritto che lo porteranno ad ottenere la qualifica di notaio (1615, con atti rogati dal 1617 al 1678). Per tutta la vita ebbe incarichi giuridici e amministrativi senza mai abbandonare l’attività musicale. Poiché Ronciglione faceva parte dello «stato» farnesiano di Castro, visse per alcuni anni a Valentano, capoluogo amministrativo di quell’entità feudale, come cancelliere e segretario dell’uditore generale Antonio Maria Borgarelli (1617-1622); nello stesso periodo fu anche podestà di Montalto di Castro (1621) e di Marta (1622), su incarico del cardinal Odoardo Farnese, e si sposò con Giulia Fantozzini di Vetralla (4 luglio 1621). Attraverso la moglie ottenne l’incarico di notaio pubblico in Vetralla (1622), dove trascorse tutta la vita, tranne i periodi in cui fu altrove governatore (in vari luoghi del Lazio, dell’Umbria e della Toscana, v. elenco in D’Orazi 2003) oppure fu a Roma per la propria attività musicale. Tuttavia il matrimonio fu da lui sentito come pesante perdita di libertà, forse intendendo che senza l’onere della famiglia avrebbe potuto dedicarsi appieno alla propria passione per la musica.
In campo musicale la sua prima raccolta a stampa fu quella delle Sacrae cantiones pubblicate nel 1621 sotto il patrocinio dell’abate Diofebo Farnese vicelegato della provincia del Patrimonio. Seguirono i Motecta del 1625 quando era maestro di cappella del Gesù e del Seminario Romano. Con le sue successive opere a stampa riscosse una notevole stima nell’ambiente romano e anche al di là di esso, tanto che il 30 maggio 1656 veniva eletto maestro di cappella della basilica di S. Petronio a Bologna, con ottimo stipendio, abitazione pagata e contributo speciale per le spese di viaggio. Questa prestigiosa nomina, che avrebbe inserito un compositore di schietta formazione romana nella serie dei maestri della maggior cappella bolognese, non si poté realizzare a causa della grave epidemia di peste che nella successiva estate e fino alla primavera del 1657 imperversò a Roma e in buona parte d’Italia, talché il viaggio di C. a Bologna fu impedito per ragioni sanitarie. Sembra però che mentre venivano rimosse le limitazioni agli spostamenti delle persone, C. avrebbe trovato altri pretesti per non andare a Bologna, forse a ciò impedito dalla famiglia.
Analogamente tre anni dopo fu nominato maestro di cappella del duomo di Rieti (12 ag. 1659), ma anche questa volta non accettò l’incarico. Concorse invece invano alla direzione della cappella del duomo di Orvieto. Nel 1660 donò tutti i protocolli notarili fino ad allora rogati alla collegiata di S. Andrea di Vetralla, con la sola riserva dell’usufrutto vita natural durante. Dopo il 1660 fu governatore a Vignanello. Dei figli si ricordano Antonio, che fu canonico della cattedrale di Vetralla, e Pietro Giacomo, che fu a sua volta notaio dal 1651, in contrasto però con il padre che lo accusava di eccessiva avidità: tra le carte di C. ricorre infatti il motto «Melius est nomen bonum quam divitiae multae». Uomo schietto, mori in condizioni disagiate.
Opere. – Benedicta et venerabilis, mottetto a quattro voci, ed. nel Sacrorum cantuum liber tertius di Domenico Massenzio (1616); Sacrae camiones […] Liber primus (Urbeveteri, apud Bartholomaeum Zannettum, 1621; ded. all’abate Diofebo Farnese, Valentano 1 ° genn. 1621 ; Motecta […] Liber secundus (Romae, apud Lucam Antonium Soldum, 1625; ded. ai priori e al Comune di Vetralla, Roma 12 ag. 1625; 18 mottetti a due-cinque voci e basso continuo); musica a tre cori per la festa del beato Francesco Borgia, eseguita al Gesù il 10 ott. 1625 (perduta); Motecta […] Liber tertius, Opus quartum (Romae, apud Io. Baptistam Roblettum, 1629; ded. ai priori, consiglieri e cittadini di Ronciglione, Roma 20 dic. 1628); 21 mottetti a due-cinque voci e basso continuo, opera pubblicata con il contributo di 25 scudi dal Comune di Ronciglione); Salmi per il vespero e dui Magnificat a quattro voci con il basso continuo […] Opera quinta (Roma, appresso Paolo Masotti, 1636; ded. al musicofilo Girolamo Bonvisi, prelato di Curia, Roma 23 nov. 1635); Sacrarum modulationum […] Liber quartus (Romae, apud Io. Baptistam Roblettum, 1648 ded. al musicofilo Paolo Caccia, piccolo feudatario della Teverina; 17 mottetti a due-cinque voci e basso continuo); Ecclesiasticae modulationes […] Liber quintus (Romae, typis Mauritii Belmonti, 1656, ded. al prelato Giacomo Tassi; 14 mottetti a due-tre voci); Vespertina psalmodia, missa et litaniae B. Mariae Virginis […] Opus septimum (Romae, typis et expensis Io. Angeli Mutij, 1673; ded. dello stampatore al card. Luis Fernandez Portocarrero;); una perduta raccolta intitolata Honesta ricreatione musicale, ded. al p. Andrea Pilastri vicario generale della diocesi di Viterbo (1674); Sacrae modulationes […] Opus octavum (Romae, ex typographia Io. Angeli Mutij, 1675; ded. al nobile fiorentino Giovan Francesco Fantoni, Vetralla, 1° apr. 1675;). Alcune opere letterarie di C. sono enumerate in D’Orazi 2003.
BIBL. – Casimiri 1938, pp. 55-56; Sacchetti Sassetti 1949, p. 149; Alberto Jesuè in DBI, 25, p. 531 (con rif. alla bibl. precedente); Casimiri 1984, p. 56; Porretti 1989; Delfino 2003; D’Orazi 2003, in part. pp. 105-112; Gmeinwieser 2003; Mischiati 2003 (con lettere inedite di Cima); O’Regan 2003; Simi Bonini 2003; Torelli 2003; Witzenmann 2003; Ziino 2003; Franchi 2006, pp. 239, 398-400, 517-519, 608-609, 730-731, 839, 840, 845, 847, 901, 917-919.
[Scheda di Saverio Franchi – Ibimus; riduzione di Luciano Osbat – Cersal]