Ciofi Degli Atti, Alessandro – Possidente, Podestà (Roma, 1876 – 14 apr. 1943)
Figlio di Giovanni Ciofi e di Maria Alessandra De Dominicis, ultimo di una numerosa famiglia di avvocati e notai, era anche lui avvocato. Suo padre era stato autorizzato, nel 1906, ad aggiungere al suo il cognome Degli Atti per l’avvenuta estinzione di quella famiglia. Alessandro aveva sposato Angela Carosi di Vetralla e con questa Città aveva mantenuto un rapporto stretto nonostante che i suoi affari e i suoi uffici lo richiamassero altrove. Fu Commissario al Comune di Viterbo nel 1919-1920 quando fece riaprire la Porta Murata che era stata chiusa nel 1540. Nel 1925 era Vice Prefetto a Roma quando fu chiamato a deporre nel “Procedimento penale a carico del senatore De Bono Emilio” per un contatto che egli avrebbe avuto con Ambrogio Dumini (che era coinvolto nel delitto Matteotti). Fu Prefetto di Siena tra il 1926 e il 1928 e di Perugia nel 1928-1931.
Fu Vicepresidente del Consiglio provinciale delle corporazioni di Viterbo negli anni Quaranta e fino alla sua morte avvenuta il 14 aprile 1943. Fu Commissario prefettizio a Vetralla nel 1910-1911 e poi fu Podestà di Vetralla nel 1940 (ma forse anche in alcuni anni precedenti). L’Archivio delle famiglie Venturini-Ciofi Degli Atti è stato versato all’Archivio di Stato di Viterbo.
Fonti e Bibl.: https://patrimonio.archivio.senato.it/tify/SUB01/SER02/VOL02/UACGSL_01SBF_02SR_0257UA_02VL_0050DO_01.
N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, p. 144; M. Galeotti, L’Illustrissima Città di Viterbo, Viterbo 2002, p. 229; M. C. Bernardini, La classe dirigente negli anni del Fascismo. Il caso viterbese, Viterbo 2008, p. 214-216.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]