Ciosi – Famiglia (Viterbo, secc. XVI- XVII)
Capostipite della famiglia dovrebbe essere stato Francesco alias Cioso di Ugolino che aveva avuto come figli Scipione che fu speziale (1509); Dionisio che era mercante con bottega in contrada Sant’Angelo; Paolo che fu priore di Santa Maria Nuova, poi canonico della Cattedrale di Viterbo e rettore dell’Associazione del clero viterbese. Da Ascanio e da Porzia Juzzanti nacque Valerio che nel 1611 era tra i rettori dell’Arte dell’agricoltura. Dal suo matrimonio con Aurelia Pucitta nacquero diversi figli tra i quali Ascanio che abbracciò la carriera delle armi e militò in diverse compagnie con onore; si era sposato con Vittoria Romanelli e sua figlia Angela andò in sposa al dottore in legge Vittorio Corbellini; Persiana, sua sorella, nel 1688 fece testamento lasciando i suoi beni a Tommaso Annio, suo nipote, ecclesiastico.
Da un altro ramo dei della Ciosa discendevano Agostino che si laureò in utroque iure, fu notaio (1455-1463) e poi fu rettore della chiesa di Sant’Egidio e canonico di San Marreo in Sonza (1481); nel 1500 era sostituto del luogotenente generale della Provincia del Patrimonio. Cistoforo invece aveva sposato Lucrezia Zelli ed ebbe bottega di orefice. Dal suo matrimonio derivarono Egidio e Nicola e quest’ultimo fu notaio; nel 1471 per incarico dei rettori dell’Associazione del clero viterbese redigeva l’inventario delle scritture pubbliche e quelle della Margarita iurium Cleri; nel 1506 era appaltatore della gabella del vino della città di Viterbo. La “gabella del vino forestiero” era a vantaggio del Monte di Pietà di Viterbo e vi erano una serie di esenzioni a favore del clero viterbese che quindi era direttamente interessato all’esazione di quella gabella.
I Ciuosi avevano abitazione in contrada Santa Maria Nuova e sepoltura in quella chiesa parrocchiale.
BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2002, pp. 146-147.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]