Cobelluzzi, Scipione – Cardinale (Viterbo, ca. 1564 – Roma, 29 giu. 1626).
Compì gli studi al Collegio Nardini e quindi nell’Archiginnasio di Roma, laureandosi in utroque iure. Divenuto uditore del prefetto dell’Annona A. Gloriero e in seguito del cardinale G. Berneri, abbracciò la carriera ecclesiastica e fu segretario domestico e familiare di Paolo V, quindi abbreviatore di Curia. Nel 1615 fu nominato custode dell’Archivio di Castel S. Angelo e il 17 feb. 1618 ne divenne bibliotecario. Il 19 sett. 1616 fu creato cardinale con il titolo di S. Susanna; in quell’occasione il Comune di Viterbo gli elargì un donativo di 6000 scudi, la metà dei quali egli rifiutò.
Partecipò al conclave del 1621 in cui venne eletto papa Gregorio XV – sotto il cui pontificato il C. entrò nella Congregazione di Propaganda Fide e nell’Inquisizione – e a quello del 1623 in cui salì al soglio pontificio Urbano VIII. Nell’apr. 1624 fu tra i cardinali che accolsero Galileo Galilei a Roma; mecenate e uomo di profonda erudizione, ebbe sotto la sua protezione alcuni letterati e pittori, come il viterbese Bartolomeo Cavarozzi, e non cessò mai di interessarsi alla sua città natale, dove fece rinnovare la facciata della chiesa di S. Pietro del Castagno.
Morì a Roma il 29 giugno 1626 e venne sepolto nella chiesa di S. Susanna; lasciò in eredità ai Gesuiti di Viterbo una ricca collezione di quadri e di libri a stampa, libri in parte ora confluiti nella Biblioteca del Seminario di Viterbo presso il Centro diocesano di documentazione per la storia e la cultura religiosa di Viterbo.
BIBL. — Moroni, XIII,p. 116; HC, III, p. 13; Signorelli, III/1, pp. 17-23, 29-31; Franca Petrucci in DBI, 26, pp. 433-435
[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]