Collemodi Terenzio – Amministratore (Civitavecchia, 1572- Ivi, 1653)
Nato a Civitavecchia nel 1572, discendente da una nobile famiglia originaria di Vibonati (Salerno), sposa nel 1608 Giulia Andreotti di nobile famiglia civitavecchiese e, poi, Ottavia Parma. Ricopre importanti ruoli nella vita della città: Consigliere nel 1610, Camerlengo nel 1614, più volte Visconte dal 1622, Capitano delle Milizie a Cavallo e Capitano del Porto nel 1624 (in questo ruolo gli competeva una lauta retribuzione mensile di 14 scudi, come responsabile della vigilanza sulla sanità nel porto e come affittuario delle tasse di ancoraggio, e poteva lucrare altri introiti come gestore di una spezieria). Nel 1647 unitamente al Camerlengo Francesco Valvassore inoltra domanda ed ottiene dal Capitolato di Amelia le reliquie di santa Fermina e ne erige il sacello nella chiesa di Santa Maria (ove la famiglia Collemodi aveva un sepolcro); nel 1650 non avendo eredi destina tutti i suoi beni (case, terreni, e un lascito di 600 scudi), per la costituzione di una Commenda Gerosolimitana detta di S. Maria e S. Giovanni di Collemodio, amministrata da un Cavaliere di Malta nominato dal Gran Maestro, con il compito di curare la piccola chiesa, che dalla commenda prende il nome, con annessa casa comune, che per sua volontà testamentaria desidera far costruire per dare ospitalità ai Cavalieri di Malta residenti o di passaggio a Civitavecchia. Morì in città nel 1653.
BIBL. – Calisse, Storia di Civitavecchia,1936; V. Vitalini Sacconi, Gente, Personaggi e Tradizioni a Civitavecchia dal Settecento all’Ottocento, Ed Cassa di Risparmio di Civitavecchia, 1988, passsim; O. Toti, Storia di Civitavecchia, vol. II. Civitavecchia 1996.
[Scheda di Odoardo Toti- Società storica civitavecchiese]