Cornelio – Papa (m. Civitavecchia, 253 d. C.).
Il Liber Pontificalis lo dice romano, ex patre Castino. Fu eletto vescovo di Roma nel marzo del 251 al termine di un periodo di vacanza papale prolungatosi per alcuni mesi, poiché il predecessore Fabiano era stato messo a morte all’inizio della persecuzione di Decio (250) e la comunità cristiana di Roma aveva preferito soprassedere alla nomina di un nuovo vescovo in attesa di tempi migliori. Morto Decio in battaglia contro i Goti ad Abritto nel 251, si decise di procedere alla nuova elezione che fu molto combattuta. I candidati, Novaziano e C., si affrontarono infatti senza esclusione di colpi. Il contrasto era acuito dalla grave questione dei lapsi: con questo termine si indicavano i cristiani che, durante la persecuzione di Decio, avevano ripudiato la propria fede o si erano compromessi con le autorità romane e che, a persecuzione ancora in corso, avevano chiesto di essere riammessi in seno alla comunità cristiana. Si fronteggiarono allora due tendenze: una rigorista rappresentata da coloro che non erano disposti a nessun perdono ed una più lassista che era favorevole alla riammissione, seppure dopo un periodo di penitenza pubblica e dopo un’attenta valutazione da parte della gerarchia ecclesiastica. Novaziano apparteneva alla prima corrente, C. alla seconda. La fonte principale per la conoscenza di questi fatti è l’epistolario del vescovo di Cartagine Cipriano.
C. fu accusato di essere stato uno dei libellatici, cioè uno di coloro che, per sfuggire alla persecuzione, si erano procurati a pagamento un certificato (libellus) che attestava l’avvenuto sacrificio alle divinità pagane. Nonostante la gravità delle accuse, C. fu proclamato vescovo di Roma, mentre Novaziano si fece eleggere a sua volta papa dai vescovi che gli erano rimasti fedeli, dando vita al cosiddetto scisma novazianeo. Cipriano, che in un primo momento aveva mantenuto un atteggiamento equidistante, alla fine si schierò dalla parte di C. e lo sostenne con tutte le sue forze. Rinforzata così la sua posizione, C. potè convocare un concilio in cui furono confermate le misure adottate nei confronti dei lapsi e fu ratificata la scomunica di Novaziano. Nel frattempo riprese la persecuzione contro i cristiani ad opera del successore di Decio, Treboniano Gallo (251 -253): C. fu inviato in esilio a Centumcellae (Civitavecchia) dove morì nel giugno del 253. La sua salma fu deposta nel cimitero di S. Callisto sull’Appia. Le reliquie furono successivamente trasferite nella chiesa romana di S. Maria in Trastevere dove sono attualmente conservate. La memoria liturgica di C. si celebra il 16 settembre.
BIBL: – Liber Pontificalis, I, pp. 150-151; Calisse 1936, p. 35; Gian Domenico Gordini in Bibliotheca Sanctorum, IV, coll. 182-184; Manlio Simonetti in Enc. dei papi, I, pp. 268272.
[Scheda di Andrea Maurizio Martolini – Insr]