Costantini, Dionisio – Bandito (Villa delle Fontane, Valentano – Sec. XIX)

Anche prima dell’Unità d’Italia nella Tuscia operarono delinquenti dediti ad estorsioni, sequestri di persona, ferimenti ed omicidi che diedero corpo ad un brigantaggio minore (rispetto a quello dominato negli anni successivi dalla figura di Domenico Tiburzi) e del quale qui si vuole ricostruire qualche dato biografico

Dionisio Costantini (detto “Bustrenga”) era nato nei pressi di Valentano e si era unito a Giovanni Paolo Grossi detto “Fumetta” (v.) nelle sue imprese banditesche all’inizio degli anni Trenta del XIX secolo. Era presente all’uccisione di Baldo Cencioli a Tessennano e del brigadiere Paolo Rossani nei pressi di Acquapendente. Alla morte del Grossi, nel 1842, i due compari rimasti (oltre il “Bustrenga” anche Giovan Battista Malintacca, v. ) vennero a diverbio e il Costantini si accordò con la Gendarmeria pontificia per la consegna del Malintacca che poco dopo fu trovato morto con la testa fracassata. Il Costantini, dopo questo evento, si era trasferito nella zona della Teverina dove, nei pressi di S. Michele in Teverina, un giorno fu assalito da quattro contadini ai quali aveva rubato dei maiali e massacrato di botte.

bibl. – Il brigantaggio nel Viterbese. Cenni storici, Valentano 1893 (rist, anastatica Forni, 1981), pp. 25-47; http://www.meteomarta.altervista.org/portale/il-sentiero-dei-briganti.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]