Erpita, Giovanni – Bandito (Latera, 1812 – Bolsena, 1837)
Anche prima dell’Unità d’Italia nella Tuscia operarono delinquenti dediti ad estorsioni, sequestri di persona, ferimenti ed omicidi che diedero corpo ad un brigantaggio minore (rispetto a quello dominato negli anni successivi dalla figura di Domenico Tiburzi) e del quale qui si vuole ricostruire qualche dato biografico
Giovanni Erpita era nato a Latera nel dicembre 1812. Già prima dei 16 anni di età aveva cominciato a commettere furti; poi si era spostato nel territorio di S. Lorenzo Nuovo e qui si era dato a commettere rapine e sequestri. Spostatosi ad Acquapendente aveva rischiato di essere arrestato da quei Gendarmi e, pochi giorni più tardi, sulla strada tra Bolsena e Montefiascone aveva fermato una carrozza, rapito e poi ucciso una giovane donna, poi aveva ucciso due gendarmi che erano sulle sue tracce. Nelle settimane successive mentre egli si era ricoverato in un casale sulla strada da S. Lorenzo ad Orvieto, era stato denunciato ai Gendarmi e da questi accerchiato nel casale e costretto alla fuga. Nel fuggire era stato ucciso dagli stessi gendarmi e il suo corpo era stato squartato e appeso agli alberi lungo la strada che conduceva a Roma.
BIBL. – Il brigantaggio nel Viterbese. Cenni storici, Valentano 1893 (rist, anastatica Forni, 1981), pp. 9-17; http://www.meteomarta.altervista.org/portale/il-sentiero-dei-briganti
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]