De Carolis, Enrico – Militare (Ronciglione, 24 ago. 1897 –  Innsbruck, 3 mar. 1918)

Figlio di Federico (che era originario di Santa Maria Capua a Vetere e nel 1897 era pretore a Ronciglione) e di Bice Fossataro, era nato il 24 agosto 1897 in una famiglia che fu segnata drammaticamente dalla Prima e dalla Seconda guerra mondiale. Enrico allo scoppio della Prima guerra mondiale era Sottotenente di complemento nel I° reparto d’assalto e partì per il fronte insieme con i suoi fratelli  Roberto e Paolo. Eglì meritò due medaglie d’argento al valor militare: la prima medaglia era stata guadagnata a Monte Fratta (19 agosto 1917) con la motivazione: “Con ammirevole slancio e impavido coraggio, alla testa di un plotone di prima ondata, lo trascinava all’assalto di ben munita posizione nemica, conquistandola e rimanendo gravemente ferito. Sorpreso dall’avanzata nemica, mentre per tale ferita era degente in un luogo di cura, riusciva a sfuggire alla prigionia per riprendere il proprio posto in linea.” La seconda medaglia ebbe la seguente motivazione: “Al comando del reparto d’assalto conduceva i suoi uomini all’attacco in modo ammirevole, portando il disordine e lo sterminio tra i nemici rimasti. Giunto all’obiettivo assegnatogli, disponeva con intelligenza i suoi uomini per la resistenza. Colpito gravemente da proiettile nemico, continuava a combattere finché cadeva stremato di forze” (Monte Valbella, 28 gennaio 1918). Fatto prigioniero morirà ad Innsbruck nel marzo 1918 per le ferite riportate.

Anche Paolo sarà decorato con una medaglia d’argento e morirà nel 1919 per malattia. Il loro fratello Ugo all’epoca aveva appena compiuto 18 anni ed era entrato nella Scuola Militare di Caserta dove diventerà Aspirante Ufficiale di Complemento prima e poi, nel novembre del 1917, sarà promosso Sottotenente. Combatterà sul Piave e sarà anche lui decorato al valor militare. Dopo la guerra rimase sotto le armi proseguendo nella sua carriera ed era Maggiore all’inizio della Seconda guerra mondiale. Attivo nell’appoggio alla Resistenza, Capo di Stato maggiore del Comando dei Carabinieri, fu arrestato dalla Gestapo e trucidato alle Fosse Ardeatine insieme ad altri 334 persone. Alla sua memoria è stata concessa una medaglia d’oro al valor militare.

BIBL. – V. Ansalone, Gloriosa Viterbo. I decorati al valor militare della Prima guerra mondiale nati nella Provincia, Viterbo, Agnesotti, 2006, p. 209.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]