De Marsanich, Alberto – Diplomatico, politico (Civitavecchia, 17 feb. 1881 – Roma, 2 sett. 1969).
Figlio di Gaetano Dominatore Gustavo e di Celeste Arata Alibrandi, di famiglia nobile di origini ungheresi e fiumane. Laureato in giurisprudenza a Roma nel 1905, dapprima si dedicò alla professione forense e nel 1908 vinse un concorso del Ministero degli Affari Esteri per addetto consolare. Nel 1910 fu viceconsole a Nizza e poi segretario di legazione e incaricato d’affari nel 1912. Nel 1914 fu al Ministero e divenne console di prima classe. Durante la guerra e nel dopoguerra svolse vari incarichi in Italia e all’estero, e soprattutto presso la missione italiana alla conferenza di pace di Parigi. Nel 1920 fu incaricato di dirigere l’ufficio ministeriale per i rapporti politici con l’Europa e il Levante. Nel giugno 1920 sposò l’aristocratica Maria Bisleti di Veroli, dalla quale ebbe nove figli in dodici anni. Fra il 1921 e il 1927 partecipò a vari organismi bilaterali e multilaterali per la sistemazione di questioni territoriali, economiche, patrimoniali, portuali, conseguenti alla guerra (Alsazia, Lorena, Saar, Fiume e Trieste, beni austroungarici). Nel 1929 assunse la direzione dell’Ufficio trattati del Ministero, quindi fu nominato ministro plenipotenziario di seconda classe e inviato a Oslo fino al 1934.
Nel 1927 si iscrisse al PNF. Nel 1934 fu promosso ministro plenipotenziario di prima classe e poi nominato consigliere di Stato. Nel 1937, designato alla presidenza del comitato provvisorio dell’unione delle famiglie numerose, ebbe contrasti con gli ambienti del Ministero dell’Interno, perché non voleva limitarne le funzioni a mera propaganda e gli fu preferito il principe Giangiacomo Borghese. Nel 1943 rifiutò di trasferirsi al seguito della RSI e nascose sé e la famiglia fino alla Liberazione. Si ripresentò in servizio a Roma nell’autunno 1944, fu riassunto e, sottoposto a epurazione, fu scagionato per non aver ricoperto incarichi di natura politica. Partecipò a commissioni di arbitrato e rifiutò incarichi al di fuori delle sue funzioni. Nel 1948 fu nominato presidente di sezione e il 17 feb. 1957 fu collocato a riposo per raggiunti limiti di età. Dopo essere stato nominato presidente onorario, riprese l’attività forense insieme con due suoi figli. Durante la sua carriera ricevette numerose onorificenze sia italiane che di altri paesi.
BIBL. e FONTI – CdS, Fascicoli personali, fase. 753. ACS, Consiglio di Stato, Sezione II, Pareri, 1935, 1942. – IBI, II, pp. 197, 210-213; Focardi 2005, pp. 1129-1169; Giovanni Focardi in Melis 2006, pp. 1711-1717.