De Mattias, Maria (in religione Maria della Croce del Preziosissimo Sangue, c.pp.s.) – Beata, educatrice (Vallecorsa, 4 feb. 1805 – Roma, 20 ago. 1866).

Nata nel territorio della diocesi di Gaeta, figlia di Giovanni e di Ottavia de Angelis, proveniva da una famiglia abbastanza benestante che abitava in una casa di proprietà, ubicata dove oggi è situato il palazzo detto «de Rossi». Fu battezzata il 4 febb. 1805 nella chiesa di S. Martino, avendo come padrini Carlo Dori e la moglie Maria Lauretti. Nel 1822 entrò in contatto con Gaspare del Bufalo, che aveva fondato un istituto di missionari con il nome di Preziosissimo Sangue e che si era recato a Vallecorsa per un ciclo di conferenze. Seguì i suoi consigli e quelli di un sacerdote che viveva nel santuario della Civita, vicino Itri, presumibilmente identificabile con il canonico Giuseppe Addesse. Nel 1824 giunse a Vallecorsa Giovanni Merlini, un collaboratore di Del Bufalo, che divenne la sua guida spirituale. Nel 1833, sollecitata da monsignor Giuseppe Maria Lais, vescovo di Ferentino e amministratore apostolico di Anagni, si trasferì ad Acuto, dove divenne maestra di scuola. Nel 1834, seguendo l’esempio di Del Bufalo, istituì la Congregazione delle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue e il 4 marzo ne fondò l’istituto ad Acuto con lo scopo di istruire le giovani ragazze. Prese il nome di Maria della Croce del Preziosissimo Sangue. Fu promotrice della costruzione di altre sedi, in particolare in piccoli paesi dell’Italia centromeridionale: nel 1841 a Pescasseroli e Morino, nel 1842 a Cascia, nel 1844 a Orte, Carpineto e Gavignano, nel 1846 a Bassanello e Corchiano, nel 1847 a Carbognano e a Roma in via Avignonesi, nel 1849 a Sgurgola, nel 1850 a Sant’Anatolia (vicino a Camerino), a Treia e Maenza, nel 1851 a Civitella e a Roma in via del Babuino, nel 1852 a Roiate, Palombara Sabina, S. Donato e Arsoli, nel 1853 a Civitavecchia, San Gemini e Mordo, nel 1854 a Filettino, Giove e a Roma in via S. Giovanni in Laterano, presso l’ospizio di S. Luigi di Trastevere e a S. Agnese sulla Nomentana, nel 1855 a Corciano, nel 1856 a Montecelio, Marciano, Serrane e Vallerotonda, nel 1857 a Cisterna, Piglio, Cervara, Canepina e Balsorano, nel 1858 a Porto Recanati e Deruta, nel 1859 a Rioffeddo, Canterano, Vico, Vignanello, San Vito Romano, Trevi del Lazio, Fumone e Sermoneta, nel 1860 a Casalvieri, Picinisco, Paliano, Civitella Roveto, Colle Sardo, nel 1861 a Gallese, nel 1862 a Genazzano, nel 1863 a Londra, Orsogna e Atina, nel 1864 a Piperno, nel 1866 a Cantalupo e Baden (diocesi di Friburgo). Per la fondazione degli istituti romani ricevette un prezioso aiuto da parte di Pio IX e della principessa Zenaide Beloseski Wolkonsky. Alla sua morte lasciò 56 scuole, 183 religiose e 21 sorelle inservienti; presso la direzione generale dell’Istituto delle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue sono conservate 2482 lettere da lei scritte. Nel 1897 iniziarono i processi ordinari per la sua canonizzazione presso le tre diocesi di Roma, Anagni e Otranto; nel 1901 la causa fu esaminata dalla Congregazione dei Riti, che il 2 dic. 1903 la introdusse tramite un decreto. Beatificata da Pio XII il 1° ott. 1950, la festa liturgica dal 1972 è stata fissata il 4 febbraio. Proclamata santa da Giovanni paolo II nel 2003.

E’ ricordata in un ritratto conservato nella diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno.

BIBL. – Merlini 1868; Beatificationis 1903-50; Di Girolamo 1916 (con lettere, decreti approvazione istituto, decretum beatificationis et canonizationis), Le Adoratrici 1934; Lettere 1944-47; Pietromarchi 1950, pp. XLII; Ceccarelli 1957; Filippo Caraffa in Bibliotheca Sanctorum, IV, coll. 549-550; DIP, III, coll. 435-437; Sperduti 1978; Paniccia 1983; De Mattias 1997; Colagiovanni 2003; Spezzati – Di Spirito 2003; Santi patroni, n, p. 339.

[Scheda di Barbara Scanzani – Ibimus]