Monastero o istituto Divino Amore (già Monastero di S. Chiara o Suore Salesiane)

La chiesa anticamente intitolata a S. Giovanni in Borgo era di diritto patronato del Capitolo ma nel 1583 è già in stato di quasi abbandono. Nel 1615 il Capitolo la concede alla Confraternita di S. Maria della Potenza e della Pestilenza eretta nella omonima cappella della chiesa di S. Agostino. La chiesa viene subito restaurata. Ha pianta rettangolare, sulla facciata una grande finestra rotonda e all’interno un unico altare[1].

Le origini dell’Istituto si fanno risalire all’opera di un frate cappuccino di nome Modesto, che verso il 1630 volle acquistare una casa nel Borgo Maggiore, per un gruppo di povere peccatrici, che volevano raccogliersi insieme e vivere in Dio. La casa si trovava presso la chiesa detta anticamente di S. Giovanni in Borgo, poi chiamata S. Maria della Potenza e infine comunemente denominata Divino Amore. La chiesa viene ristrutturata una prima volta nel XVII secolo e deve la sua forma attuale alla volontà del vescovo Severo Giustiniani (1753-1771). L’antico monastero, che nel 1916 viene unito, per comune consenso delle religiose, all’Istituto del Divino Amore di Roma, dal 1986 è sede di un centro di formazione religiosa[2].

[1] G. Breccola, M. Mari, Montefiascone, 1979, p. 360.

[2] S. Menghini, Il culto mariano a Montefiascone nel centro storico e nella valle “Prelata”, tesi di laurea, Università degli studi della Tuscia, a.a. 2001-2002, pp. 36-37.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]