Dori, Alessandro – Architetto (Frosinone, 25 gen. 1702 – Roma, 4 gen. 1772).
Nacque da Francesco e da Francesca Borgognoni; scarse sono le notizie sulla sua formazione, avvenuta con ogni probabilità presso l’Accademia di San Luca. La sua carriera iniziò relativamente tardi, durante il pontificato di papa Clemente XIII Rezzonico, quando prese parte al concorso per la realizzazione della facciata della basilica di S. Giovanni in Laterano (1732): il suo progetto non superò, però, l’ultima selezione. Visse e lavorò a Roma, dove fu al servizio di diverse famiglie aristocratiche. Nel 1737 venne ammesso nella Congregazione dei Virtuosi al Pantheon e fu accademico di San Luca. Fra il 1744 ed il 1746 fu impegnato nella realizzazione della casa Giannini in piazza Capranica, quindi nel progetto della Biblioteca Marucelliana di Firenze (1746-1748), poi portato a termine da I. Giovannozzi (1752).
Dopo essere stato architetto camerale, nel 1758 venne nominato architetto dei Palazzi Apostolici. Il suo nome è legato ad importanti progetti, fra cui la trasformazione e ricostruzione di palazzo Rondinini (1760-1764), la realizzazione di un’ala del palazzo del Quirinale verso la Dataria (1765) e la trasformazione, sotto il pontificato di Clemente XIV, del Casino Innocenziano del Belvedere Vaticano in vista dell’allestimento del nuovo Museo Pio Clementino, i cui lavori ebbero inizio nel 1771. Nei suoi progetti D. rimase sostanzialmente ancorato alla tradizione dell’Accademia romana, fedele ad uno stile tardo barocco di impronta berniniana lontana dalle coeve trasformazioni rococò.
Nel Lazio lasciò la sua impronta principale nella diocesi di Montefiascone, dove, in qualità di architetto camerale, progettò la ricostruzione del paese di San Lorenzo Nuovo. Abbandonato il primitivo nucleo abitativo a causa della malaria e della rovina degli edifici, già danneggiati da un precedente terremoto (1683), il nuovo centro abitato venne progettato a poca distanza dal precedente: a causa degli elevati costi del progetto e della sua improvvisa morte, l’incarico passò poi all’architetto Francesco Navone, il quale portò a compimento l’impresa fra il 1774 ed il 1779. Il rinnovato schema urbanistico, sostanzialmente simile a quello iniziale di D., si sviluppa secondo uno schema simmetrico articolato attorno ad una piazza ottagonale, un lato della quale è occupato dalla chiesa parrocchiale.
BIBL. – Bordini 1971; Elisabeth Kieven in DBI, 41, pp. 251 – 253; Saur Index, III, p. 256; Eberhard Kasten in Saur, XXIX, pp. 65-66.