Vincenzo Stigelli, 1756, l’Empireo, affresco (700×1200), Viterbo, Chiesa del Gonfalone, volta.

Affresco, realizzato da Vincenzo Strigelli nel 1756 per la chiesa di S. Giovanni Battista o del Gonfalone di Viterbo.

Al limite di finte architetture prospettiche si apre la luminosissima figurazione dove un gruppo di nuvole sorreggono figure con mani protese, o estasiate in contemplazione, assieme a gruppi di angeli. Le figure sembrano muoversi vorticosamente attratti dalla incandescente luce dell’Empireo.

il Censimento della Sovrintendenza per le belle arti [Pampalone, 12/00094854] riporta una dettagliata analisi stilistica dell’opera: “Il vortice di luce e di figure dagli atteggiamenti scattanti e spezzati, i tagli improvvisi di luce nello spazio agitato da moti frenetici testimoniano l’alto grado di valore raggiunto dalla pittura viterbese nel ‘700 e qualificano ampiamente lo Strigelli, a cui era stata attribuita l’opera, che appare ottimo frescante sulla scia sentitissima del Corvi. Anzi, il conto del dare e dell’avere fra i due artisti viene un poco a complicarsi in quest’opera, per la quale si farebbe più volentieri il nome del Corvi, se una notizia d’archivio e la storiografia locale non insistessero nell’attribuzione allo Strigelli”.

L’affresco di Strigelli è tutt’uno con le finte architetture prospettiche, realizzate da Giuseppe Marzetti nello stesso anno 1756, (affresco, cm. 300 h). Si tratta di un sistema di colonne binate e architravate che sorreggono, nei quattro punti centrali delle pareti, timpani curvilinei spezzati. Continua idealmente all’infinito l’architettura della chiesa fino ad aprirsi nello sfondato del Cielo con la raffigurazione dell’Empireo.

Mirabile lavoro di questo artista prospettivo e quadraturista che tiene ben presente l’esempio di Antonio Colli nella volta della chiesa di S. Caterina e, meglio ancora, il più diretto ma lontano antecedente della volta di Andrea Pozzo nel S. Ignazio di Roma, per questo sconfinare dell’architettura dipinta che si blocca al limite del contatto col sopramondo celeste [Pampalone, 12/00094853-54]

Bibl. – G. Signorlli, Viterbo nella storia della Chiesa, vol. III, parte I, Viterbo, Quatrini, 1964; F. Cristofori, Le tombe dei Papi in Viterbo, Siena, Tip. Edit. S. Bernardino, 188; C. Pinzi, Gli Ospizi medievali e l’Ospedal Grande di Viterbo. Memorie storiche, Viterbo, Tip. Monarchi, 1893; N. Angeli, Chiesa del Gonfalone di Viterbo, vol. I, Viterbo, 1973; M. Galeotti, L’illustrissima città di Viterbo, Viterbo, Quatrini, 2002; A. Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Viterbo, Agnesotti, 1988; A. Carosi, Le chiese di Viterbo, Viterbo, Agnesotti, 1995, sceda sulla chiesa di S. Giovanni Battista detta del Gonfalone; http://viterbo.artecitta.it. (Consultato nel mese di Aprile 2011); “La Rosa”, 1881, pp. 51 e segg.; N. Angeli, Chiesa del Gonfalone in Viterbo: Ciclo pittorico del Battista, Viterbo 2007

Altro dal web: Catalogo beni culturali

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]