Farnese, Galeazzo II – Feudatario (Farnese, 17 dic. 1544 – Selva del Lamone, 25 mar. 1573)
Era nato a Farnese il 17 dicembre 1544, secondogenito di Pier Bertoldo e di Giulia Acquaviva. Dato che il primogenito Ferrante aveva abbracciato la carriera ecclesiastica, divenuto maggiorenne prese il governo di Latera e di Farnese poco dopo la morte del padre avvenuta nel 1560. Anche lui aveva intrapreso la carriera militare andando a combattere al soldo di Filippo II in particolare contro i Turchi. Nella battaglia per la conquista dell’Isola di Gerba vicino alle coste della Tunisia la flotta degli alleati cristiani fu sconfitta da quella di Solimano il Magnifico. Galeazzo fu preso prigioniero e trasportato in un carcere ad Istanbul (l’antica Costantinopoli) dove rimase per alcuni anni finché non fu riscattato e tornò in Italia Pochi anni dopo lo troviamo nuovamente impegnato a combattere i Turchi, questa volta sotto le bandiere di Venezia. E nel 1571, mentre stava accorrendo in aiuto dei veneziani assediati a Famagosta, fu fermato dalla flotta turca che gli impedì di proseguire: fu la sua salvezza perché poco dopo la guarnigione veneziana fu sopraffatta e i soldati torturati e uccisi. Si era alla vigilia della battaglia di Lepanto alla quale il Farnese non partecipò.
Per quanto riguarda il governo dei suoi feudi, stipulò un accordo con Orso Orsini di Pitigliano nel 1569 per regolare le questioni relative al danno dato che il bestiame degli allevatori produceva ai proprietari dei terreni coltivati nelle zone di confine. Sostenne lo sviluppo dell’agricoltura nei suoi territori e regolò lo sviluppo dei pascoli nella Selva del Lamone. Si era sposato con Lucrezia Tomacelli dalla quale ebbe due figli: una femmina morta giovane e un maschio che divenne chierico a Viterbo. Per questo la direzione del feudo alla sua morte, passò al cugino Deifobo, figlio del di Mario Farnese. La sua morte avvenne il 25 marzo 1573 durante una battuta di caccia al cinghiale nella Selva del Lamone e la tradizione vuole che ad ucciderlo fosse stato il conte Orso Orsini di Pitigliano. Intorno a questo incidente fiorirono vari racconti che provocarono un irrigidimento degli alleati degli Orsini di Pitigliano (tra cui i Medici) e quelli dei Farnese di Latera e di Castro che furono vicini a far scoppiare una guerra.
BIBL. – B. Caprio, I Farnese del ramo di Latera e Farnese, Grotte di Castro 2018, pp. 115-128; F. M. Annibali, Notizie storiche della casa Farnese, Grotte di Castro 2012, (rist. anastatica), pp. 89-91.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]