Farnese, Giulia – Nobildonna (Canino, 1474 – Roma, 23 mar. 1524).

Era figlia di Pier Luigi, si­gnore di Capodimonte e proprietario di alcune ter­re vicino a Bolsena e di Giovannella Caetani, figlia di Onorato III, duca di Sermoneta e di Caterina Or­sini. Pier Luigi era nato da Ranuccio e da Agnese Monaldeschi, che aveva possedimenti ad Orvieto; insieme al fratello Gabriele Francesco e al cugino Pier Bertoldo acquistò da Antonio Piccolomini i diritti su Canino, Gradoli e Abbazia al Ponte, e inol­tre Paolo III, nominò tutti vicari di Latera, Valentano, Tessennato e Piansano. Pierluigi era inoltre pro­prietario di Arlena, Civitella, Ischia, Marta e Cellere. Ebbe cinque figli: Angelo (sposatosi con Lella Orsini, figlia di Giulio Orsini), Alessandro (futuro papa Paolo III), Giulia, Girolama (sposata con Puc­cio Pucci) e Beatrice (monaca, badessa del mona­stero di S. Bernardino a Viterbo). Giulia trascorse l’infanzia tra Canino e Capodimonte; morto il padre, seguendo gli intendimenti patemi i due fratel­li la diedero in sposa a Orsino Orsini, signore di Bassanello (oggi Vasanello), figlio di Ludovico e di Adriana Del Mila. La firma del contratto avvenne a Roma il 21 maggio 1489 nel palazzo del cardinale Rodrigo Borgia, parente della madre dello sposo, alla pre­senza dei fratelli della sposa e degli zii materni; il 9 maggio 1490 fu celebrato il matrimonio.

Tra la fine del 1491 e l’inizio del 1492 nacque una figlia, Laura. Giulia intrattenne una relazione molto di­scussa con il cardinale Borgia, eletto l’11 ago. 1492 pontefice con il nome di Alessandro VI, di cui di­venne per molti anni la favorita. Ella non coabita­va con il marito, ma con la suocera e Lucrezia, fi­glia del Borgia, che accompagnò nel giugno 1494 a Pesaro, in occasione del matrimonio con Giovanni Sforza. Nel nov. 1494, tornando a Roma da Bassa­nello, Giulia fu fatta prigioniera a Montefiascone dall’esercito francese di Carlo VIII.

Nel 1494 Ales­sandro VI le concesse, insieme al marito, il territo­rio di Carbognano, dove Giulia soggiornò fino al 1522 e si interessò direttamente delle questioni am­ministrative e giudiziarie del luogo. Restaurò la rocca trasformandola in un castello, finanziò la co­struzione della chiesa di S. Maria della Concezio­ne, amministrò una ferriera, commerciò in legna­me, costituì un allevamento di maiali, promosse al­cune attività commerciali, come un macello, un for­no, un negozio di alimentari. Si interessò inoltre personalmente della sistemazione architettonica del castello, in particolare della decorazione, che ri­chiamava i motivi decorativi tipici della casata, tan­to che l’edificio prese il nome di Castello Farnese. Giulia progettò in un primo momento il matrimonio della figlia Laura con Astorre Manfredi, signore di Faenza, poi con Giuliano de’ Medici, poi concluse nel 1499 un accordo con Francesco Farnese, di­scendente di un ramo cadetto della famiglia.

Laura, però, nel 1505 sposò Nicola Della Rovere, nipote di Giulio II; il matrimonio comportò un notevole esborso economico. Il 31 luglio 1500 Giulia rima­se vedova, e nel 1509 sposò il napoletano Giovan­ni Capace Bozzato, con il quale visse tra Carbognano e Roma e di cui rimase vedova nel 1517. Le fonti concordano nel descriverla come una donna molto bella ed affascinante. Alla sua morte i suoi possedimenti furono ereditati dalla figlia, che li la­sciò in seguito alla figlia Lavinia Franciotti Della Rovere, sposatasi nel 1541 con Paolo Orsini.

BIBL. – Annibali 1817-18; Litta, Farnese, tav. VI; Ricotti 1915; Picotti 1951; Drei 1954; Soranzo 1958; Signorelli, II/1, pp. 128, 181, ii/2, p. 82; Nasalli Rocca 1969; Chiomenti Vas­salli 1979, pp. 287-299; Luzi 1990; Fornari 1995; Clare Ro­bertson, Farnese, Alessandro, in DBI, 45, pp. 52-70; Rober­to Zapperi, Farnese, Clelia, in DBI, 45, pp. 76-78; Roberto Zapperi in DBI, 45, pp. 99-102; Angela Laconelli, Farnese, Pierluigi, in DBI, 45, pp. 131-134; Luisa Bertoni, Franciot­ti Della Rovere, Lavinia, in DBI, 50, pp. 167-168; Enc. dei papi, III, pp. 13-22, 99-111.

[Scheda di Barbara Scanziani – Ibimus]