Ghignoni, Ignazio – Orefice, Argentiere (Tarquinia, 3 mar. 1843 – Viterbo, 9 sett. 1927)
La sua famiglia, originaria dell’aretino, si era trasferita a Viterbo nel primo trentennio del Settecento con Cosimo e Paolo del fu Bartolomeo. Un ramo si era spostato a Tarquinia esercitando il mestiere di fabbro. Poi fu Ignazio, figlio di Giuseppe e nato a Tarquinia il 3 marzio 1843, a tornare a Viterbo dove nel 1864 acquistò la bottega di Cesare Borghesi posta in Via della Calzoleria (odierna Via Roma). Nel 1877 aveva sposato Caterina Serpieri di Luigi. Divenne eccellente maestro orafo anche se dovette incontrare qualche incidente di percorso se nel 1865 gli Ufficiali del Bollo gli sequestrarono alcuni oggetti che non erano stati bollati. Nella “Guida Monaci” del 1895 risulta registrata la sua bottega di orafo e degli anni successivi risultano suoi lavori; uno in particolare per un canonico dell’abbazia di San Martino al Cimino riguardante una scatola d’argento per riporre le ostie e una lampada d’argento “fatta da mano maestra, tutta cesellata a mano con gusto e ben finita”.
BIBL. – N. Angeli, Orafi e argentieri a Viterbo, Viterbo 2015, pp. 52-55; M. Galeotti, L’illustrissima città di Viterbo, Viterbo 2002, p. 440; Guida Monaci 1895. Guida commerciale di Roma e Provincia, Anno XXV (1895), pp. 1006-1008.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]