Giannoni, Filippo – Orefice, Argentiere (Roma, Sec. XVII – Viterbo, 1704 circa)
Era nato a Roma e si era trasferito a Viterbo per svolgere la sua professione. Nel 1649 aveva ricevuto la donazione di una casa posta a Roma in Via Giulia da sua madre putativa Caterina Guerracci. Aveva sposato prima Imperia Pacifici di Todi e poi Anna Vittoria Menicucci di Roma. Nel 1696 per ringraziare la Madonna che, con la sua intercessione, aveva salvato Viterbo dal terremoto dell’anno prima, faceva eseguire dal pittore Giuseppe Amorini sulla parete di una grotta di sua proprietà al primo ponte sulla strada di Roma un affresco con l’immagine della Vergine tra quattro santi. Da questo atto di devozione privato (del quale poi si era persa la memoria) intorno alla metà del XVIII secolo si sviluppò una devozione pubblica che fu all’origine della nascita di un oratorio (nelle Visita pastorali del vescovo Egidio Mencarelli nel 1770 ce n’è una prima traccia) e poi una piccola chiesa, alla metà dell’Ottocento, con il titolo di Santa Maria della Grotticella che è l’antesignana dell’attuale parrocchia.
Il Giannoni morì intorno al 1704 nella sua casa posta nella parrocchia di S. Leonardo lasciando una gran quantità di appunti in quaranta quaderni relativi ai suoi interessi e agli avvenimenti cittadini che furono acquistati dal Comune di Viterbo e posti nell’Archivio storico: di quei quaderni ne rimangono attualmente solamente due.
Un nipote di Filippo, Francesco Antonio (figlio del figlio Giovan Giacomo, nel 1750 esercitava a Viterbo la stessa professione.
BIBL. – N. Angeli, Orafi e argentieri a Viterbo, Viterbo 2015, pp. 57-58; M. Galeotti, L’illustrissima città di Viterbo, Viterbo 2002, p. 165; A. Carosi, S. Maria delle Grazie e S. Maria della Grotticella sulla vecchia Strada Romana al Ponte di Roma, in “Biblioteca e società” a. VII-VIII, pp. 89-93.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]