Giovanni Francesco di Silio – Pittore (Secc. XV – Capodimonte, ante 29 ago. 1539)
La presenza di questo pittore originario di Pavia è accertata a Celleno tra il marzo 1496 e il marzo 1512 dove probabilmente avrà operato ma da dove potrebbe aver raggiunto altri luoghi della Teverina. Nel maggio 1509 è a Tarquinia dove compare come teste nella valutazione delle pitture di Antonio del Massaro detto il Pastura nella cappella maggiore della chiesa cattedrale di Santa Margherita. Dopo il 1512 Giovanni Francesco non abita più a Celleno e forse ha lavorato per conto del cardinale Alessandro Farnese nella rocca di Capodimonte. Lo troviamo impegnato nel 1517 a Montefiascone a stimare la pala d’altare fatta da Giovanni Francesco d’Avanzarano per la chiesa di Sant’Agostino. Nel 1518 avrebbe realizzato un mulino costruito per conto della comunità di Celleno. Nell’ottobre 1532 un pittore Giovanni Francesco da Pavia veniva creato notaio a Marta.
La sua identità è pienamente confermata da un contratto stipulato dal notaio Ludovico di Pietro Novelli nell’aprile 1526 con il quale la Società del Corpo di Cristo aveva affidato a Francesco di Silio residente a Capodimonte la pittura della cappella della Società nella chiesa di San Giovanni Battista a Grotte di Castro. Il lavoro fu realizzato e la Società dovette vendere un orto nel 1533 per finire di pagare il pittore.
Alla data del 29 agosto 1539 Giovanni Francesco doveva essere già morto perché a quella data i beni immobili sono già passati a suo figlio Silio come da atto del notaio Giovanni Giacomo Fattori di Gradoli.
BIBL. FONTI – F. Fagliari Zeni Buchicchio, Fondi notarili di Gradoli e della Tuscia. Nuovi contributi su pittori e dipinti murali del XVI secolo, in Dipinti murali nella Tuscia tra il XVI e il XVII secolo. Atti della giornata di studio, Gradoli 2001 (“I quaderni di Gradoli”, 12) Gradoli 2004, pp. 47-48 e pp. 74-77.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]