Guiduccio di Bisenzio – Signore feudale (Secc. XIII-XIV).

Figlio di Guido di Bisenzio il Giovane, si­gnore di Bisenzio, e di Porcacchia, nacque proba­bilmente nel 1262, anno in cui morì il padre. Nel 1304-1310 intrattenne buoni rapporti con il vicino Comune di Orvieto a cui fornì truppe e dal quale ottenne di poter risiedere a Tusca­nia e di avvalersi del diritto di rappresaglia contro il Comune di Viterbo per ottenere il risarcimento dei danni subiti in seguito ad un furto di bestiame. Con la discesa di Enrico VIII nel 1310 G. aderì alla causa imperiale e nel 1313 tentò assieme ad altri feudatari del Lazio di impadronirsi di Orvieto. Con­tro lo stesso Comune e i Farnese si schierò in se­guito, una volta alleatosi con Viterbo e con Bernar­do di Cucuiaco, rettore del Patrimonio di San Pie­tro in Tuscia.

Nel 1315 occupò Grotte e San Lo­renzo (nei pressi del Lago di Bolsena), difese Mon­tefiascone e fece incursioni nel territorio di Acqua­pendente. L’esercito orvietano pose però l’assedio a Bisenzio e nel 1316 riuscì ad occuparla e a cattu­rare due dei figli di G., Toscanuccio e Giacobuccio, nati dal primo matrimonio, che vennero poi uccisi dal popolo ad Orvieto, mentre la seconda moglie con un altro figlio riuscì a mettersi in salvo.

Dal 1319 al 1322 continuò la sua lotta contro Orvieto. Nel 1320 devastò i territori di Civitella Tiberina e di Val di Lago, grazie anche alle truppe fornitegli da Tuscania e Corneto (oggi Tarquinia), spingendosi nel 1322 a compiere delle incursioni e razzie in ter­ritorio senese. Tra il 1335 e il 1340 uno dei figli le­gittimi, Giovanni, occupò Piansano e rivendicò di­ritti su Tuscania.

BIBL. – Fumi 1884, pp. 414, 424, 441-442; Pinzi, III, p. 207; Antonelli 1902-03, XXV, pp. 361-362, XXVI, pp. 294-297; Da­niel Waley in DBI, 10, pp. 672-673.

[Scheda di Antonella Mazzon – Isime]