Lante della Rovere, Ippolito (Polimarte Ippo­lito) – Duca (Roma, 1618 –  ivi, 29 giu. 1688).

Figlio di Marcantonio, fu avviato alla carriera ec­clesiastica ma tornò allo stato laicale per evitare l’estinzione della famiglia sposando Maria Cristi­na Altemps. Acquistò Bomarzo, la Torre di Chia e altre terre annesse da Marzio Orsini (19 sett. 1645), con titolo ducale; ebbe l’enfiteusi della villa di Ba­gnaia per concessione della Camera Apostolica (27 giugno 1656, al canone simbolico di sei once d’ar­gento a compenso dei danni subiti in Roma per il rifacimento delle mura del Gianicolo) e acquistò dal fanciullo Alessandro Mattei un complesso di feudi in Sabina (29 ott. 1676): Belmonte, Rocca Sinibalda e Antuni, con l’elevazione di Rocca Sinibalda a titolo ducale e di Belmonte a titolo mar­chionale (18 sett. e 19 dic. 1685).

Visse nel palaz­zo di famiglia a S. Eustachio ed ebbe al suo servi­zio il giovane Alessandro Stradella. Nel 1666 ebbe in dedica una monografia di Vincenzo Malanotte sul santuario viterbese della Madonna della Quer­cia. Nel 1679 promosse, con spesa di 6000 scudi, grandi lavori nel parco di Bagnaia, da allora chia­mato «Villa Lante».

BIBL. – Silvestrelli, pp. 442, 490-491, 669, 678-680; Pecchiai 1966; Simi Bonini 1988, p. 833.

[Scheda di Saverio Franchi – Ibimus]