Morozzo, Carlo Giuseppe – Vescovo (Montereale, 5 feb. 1645 – 14 mar. 1729)
Era nato a Montereale il 5 febbraio 1645 ed era stato ordinato il 25 febbraio 1668. Entrato nell’Ordine Cistercense, era stato Priore e poi Provinciale del Piemonte e della Savoia successivamente Abate generale di tutta la Congregazione. Era divenuto Teologo del Duca di Savoia nel 1680 Nel dicembre 1693 era stato consacrato vescovo e nominato vescovo della Diocesi di Bobbio. Il 27 gennaio 1698 era stato trasferito alla Diocesi di Saluzzo dove erigerà un Monte di pietà e resterà fino alla morte avvenuta il 14 marzo 1729.
Nel 1696 la sua storia personale si incrociò con quella di Bagnoregio e dell’intera Diocesi. Nel giugno 1695 Bagnoregio era stata sconvolta da un terremoto che si era fatto presente fin dal 2 giugno e che ebbe le scosse più violente il 10 e l’11 giugno. Il terremoto provocò alcune decine di morti non solo a Bagnoregio ma anche nei luoghi più vicini (Lubriano, Vetriolo, S. Michele in Teverina, Graffignano, Roccalvecce, Civitella d’Agliano, Celleno; le scosse furono avvertite in tutta l’area del Lago di Bolsena fino a Viterbo).
Il 22 giugno 1695 l’allora Vescovo di Bagnoregio Vincenzo Degli Atti indirizzava al Segretario di Stato di papa Innocenzo XII, Fabrizio Spada, una “Relazione del danno cagionato dal terremoto successo ai di 7 giugno 1695 nella Città di Bagnorea, Orvieto e luoghi convicini.”. Il Degli Atti chiese ed ottenne di poter allontanarsi da Bagnoregio una volta provveduto alle necessità della sua Chiesa e della popolazione e così fece alla fine di giugno 1695. Si giudicò non idonea la sua presenza a Bagnoregio più oltre e il 2 gennaio 1696 fu trasferito alla diocesi di Orvieto.
Nei primi mesi del 1696 fu nominato “Soprintendente apostolico” per la Diocesi di Bagnoregio Carlo Giuseppe Morozzo da poco creato vescovo e nominato alla Diocesi di Bobbio. Il Morozzo venne a Bagnoregio e nell’aprile di quell’anno avviò una Visita pastorale alla Diocesi che si protrasse per un paio di mesi e che servì per prendere quei provvedimenti che avrebbero permesso non solo la prosecuzione dei lavori di ricostruzione, lì dove il terremoto aveva provocato rovine, ma di riavviare la vita della Diocesi rimasta sospesa per il terremoto e anche di suggerire al Pontefice di autorizzare il trasferimento nell’abitato di Rota della Cattedrale (nella chiesa Collegiata di S. Nicola), del Palazzo vescovile, del Seminario. Come poi di fatto avvenne anche sulla base di una relazione del cardinale Marco Antonio Barbarigo che era stato incaricato di un sopralluogo a Civita e che scrisse la sua relazione datandola 29 maggio 1696, nei giorni in cui il Morozzo stava conducendo la Visita pastorale.
Il Morozzo, finito il suo compito, probabilmente nel 1697, ritornò nella sua Diocesi da dove, l’anno dopo, fu trasferito in quella di Saluzzo.
Fonti e Bibl.: Cedido-Viterbo, Archivio dell’antica Diocesi di Bagnoregio, Serie “Visite pastorali”, Visita pastorale di Carlo Giuseppe Morozzo, 1696-1697, Fld. 8, Unità 5.
R. Ritzler, P. Sefrin, Hierarchia Catholica Medii et recentioris Aevi. Volumen V. 1667-1730, Patavii 1952, p. 122, 341; E. Righi, La Cattedrale di Bagnoregio, Montefiascone 1998, pp. 23-28; [Attilio Carosi], Il terremoto del 1695 a Civita di Bagnoregio in una inedita relazione, in “Biblioteca e Società”, N. 1-2, 1983, pp. 9-13; Francesco Petrangeli Papini, Aspetti della tragedia di Civita di Bagnoregio negli ultimi due secoli e mezzo,. Viterbo, Agnesotti 1949; Id., Bagnoregio. Cronologia storica, Viterbo, Agnesotti, 1972, pp. 117-121.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]