Pasquinangeli Giocondo – Amministratore pubblico (Orte, 24 apr. 1855 – Roma, 20 ag. 1925).

Figlio di Angelantonio e di Albina Camilli, compiuti a Roma e a Ginevra gli studi giuridici, entrò nell’am­ministrazione statale come segretario al Ministero di Grazia e Giustizia e venne chiamato, ancora gio­vane, a prendere parte ai lavori di varie commissioni legislative. In quel Ministero fu per molti anni direttore generale del personale, nonché Capo di gabinetto e Segretario particolare di tre ministri. Il ministro Daneo lo volle Capo di gabinetto anche alle Finanze e all’Istruzione. Passò quindi alla ma­gistratura come Sostituto procuratore generale del­la Corte di cassazione di Roma e, quando precoce­mente chiese di essere messo a riposo per gravi mo­tivi di salute, ottenne il grado onorifico di Primo presidente di Corte d’Appello.

Fu insignito dei titoli di Grande ufficiale della Corona d’Italia e di Gran croce nell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Per la sua grande cultura umanistica e i suoi profondi interessi storici, cui dedicò tutta la vita, venne inol­tre nominato Soprintendente onorario delle anti­chità e monumenti. Svolse opera altamen­te meritoria, trascrivendo una grande quantità di do­cumenti medievali e posteriori e salvando dalla per­dita numerosi beni archeologici soprattutto nell’area di Orte, dove aveva fondato nel 1900 – e pre­sieduto fino alla morte – un Comitato archeologico e un Magazzino archeologico Comunale, embrio­ne di un futuro museo dove avrebbe dovuto con­fluire anche una ricca collezione archeologica per­sonale, andata invece dispersa tra gli eredi.

Relati­vamente a tale sua attività, che svolgeva con «incorreggibile modestia», sono noti vari collegamenti nella Roma del primo Novecento con altri storici dell’area altolaziale e in particolare con Giovanni Battista Goretti di Sutri, con il medievista viterbe­se Pietro Egidi e con Ernesto Monaci, originario di Soriano nel Cimino. Il P. morì a Roma il 20 ag. 1925 lasciando la vedova Gisella Klumm. Nello stesso anno veniva pubblicato postumo un suo bre­ve ma preveggente studio legislativo circa la ripartizione in province che si andava configurando per la regione romana: Per un riordinamento ammini­strativo del Comune di Roma e della regione ro­mana («Rassegna del Lazio e dell’Umbria», II, 3, pp. 1-32).

BIBL. – Novelli 1925; Miglio – Supino Martini 1997, pp. 37-­38.

[Scheda di Abbondio Zuppante – Ibimus]