Pellicelli, Oliviero (Orfeo) – Religioso (Orte, 5 mag. 1918 – Roma, 16 giu. 1993).

Al secolo Orfeo, figlio di Oliviero e di Letizia Angeluzzi, all’età di 12 anni entrò nel Collegio Serafico San Bernardino di Orte dove emise i voti solenni il 20 agosto 1939. Nel 1942 partì come missionario per l’Argentina dove l’8 dicembre ricevette, a Salta, l’ordinazione sacerdotale. Per 15 anni fu parroco in vari luoghi delle provincie di Salta e di Jujuy, nell’estremo nord della nazione. Nel 1957 venne destinato alla provincia del Gran Chaco, in Bolivia, al confine con l’Argentina. Parrroco in diverse cittadine, il suo apostolato missionario ricopriva però il territorio dell’intero Dipartimento di Tarija – esteso quanto l’insieme di Toscana e Lazio – ed era rivolto soprattutto alle popolazioni rurali. Era conosciuto da tutti con il nome di Fray (frate) Quebracio, dal nome di un albero simbolo di forza, e si spostava su una grossa motocicletta, con dietro una sola bisaccia contenente il Vangelo, il formaggio, uova sode e vino.

Nei 36 anni di presenza in Bolivia ha promosso la costruzione di chiese e scuole, ha scritto libri per bambini sulle festività popolari del Chaco e raccolte di poesie poi musicate da alcuni musicisti boliviani; tra queste l’inno ufficiale del Gran Chaco. Colpito da un cancro incurabile, è stato fatto rientrare in Italia nel 1993, dove ha trascorso gli ultimi mesi di vita nel convento di Bellegra (RM). La sua memoria, ancora molto viva, è ricordata in varie città boliviane (Yacuiba, Caraparì, Tarija) da monumenti, piazze, strade. Gli sono stati inoltre dedicati l’ospedale di Yacuiba, la scuola media di Itaù e numerose attività civili della provincia. In Bolivia padre Pellicelli è stato anche cappellano della scuola militare di Sanandita con il grado di maggiore. In gioventù, durante il suo servizio in Argentina, padre Oliviero ha praticato l’alpinismo sulla vicina cordigliera delle Ande e ha conquistato per primo, con due compagni, la vetta più alta del massiccio del Cachi (m. 6380) il 14 febbraio 1950. Nel 1986 in suo onore una delle nove cime del massiccio (m. 6000) è stata battezzata Cumbre (cima) Pellicelli.

BIBL. e FONTI – Archivio Storico Diocesano di Orte, “Parrocchia Cattedrale”, Battesimi 1918.  Alvaro Lusic, La obra de ‘Fray Quebracho’, dejó huella en los chaqueños, “El Pais-Ecos de Tarija”, 12/8/2012;www.montañasdeargentina.com.ar/HtMl/Menu/Nevado%20de%20Cachi.html (consultato il 18/3/2022); Cachi/El Libertador 6380m, in www.andes-specialist.com (consultato il 18/3/2022).

[Scheda di Abbondio Zuppante – Orte]