Petrangeli Papini, Francesco – Ingegnere (Bagnoregio, 7 mag. 1896 – Bagnoregio, 5 ott. 1967)

Compiuti i primi studi a Bagnoregio, nel Seminario vescovile, e poi a Viterbo, studiò alla Sapienza e si laureò nel 1921 come Ingegnere edile. Combattente nella Prima guerra mondiale, aderì con sincerità al fascismo perché non vedeva differenze tra il suo patriottismo e l’adesione a quel movimento. Grande fu la delusione provata alla fine di quel periodo al punto che si isolò allontanandosi da Bagnoregio e ritirandosi in quasi volontario esilio a Roma per quattro anni.

Ha esercitato sempre la libera professione lasciando tra i segni della sua attività diverse opere a Bagnoregio come la sede della Cassa di risparmio, l’Ospedale S. Antonio, la chiesetta della Carbonara, l’allargamento di Via Roma, gli acquedotti e le scuole nelle frazioni di Vetriolo e di Castel Cellesi, la cripta dei vescovi in cattedrale, il campanile di Vetriolo.

E’ stato cofondatore, insieme al prof. Bonaventura Tecchi, del Centro studi bonaventuriani all’interno del quale ha svolto il compito, oltre che di Segretario del Consiglio direttivo, di redattore capo del bollettino “Doctor Seraphicus” dal 1954 fino al 1967.

B. Tecchi, che era coetaneo di F. Petrangeli Papini, stava dettando la memoria che poi sarebbe comparsa sul “Doctor Seraphicus” quando dovette interrompere quegli appunti per l’operazione che doveva subire e che, per le complicazioni intervenute, lo portò a morte, così si esprimeva sul suo amico e collaboratore: “…era una delle poche persone che hanno innata la passione di essere utili alla comunità, di non pensare solo a se stessi”. E in altra occasione così si era espresso: “Francesco Petrangeli Papini, uno dei miei amici più cari fin dall’infanzia; in questi ultimi dieci anni è stato lui il collaboratore più valido, la colonna di quel Centro Studi sul Santo…il vero compilatore, esatto e prezioso, dell’annuale bollettino “Doctor Seraphicus”, l’organizzatore di tutte le manifestazioni connesse al Centro…”.

Tra i suoi scritti più significativi, oltre gli articoli apparsi sul “Doctor Seraphicus”, La grotta di S. Bonaventura a Bagnoregio, Viterbo 1955; Gli Agosti. Una benemerita famiglia bagnorese, Viterbo, 1958; S. Bonaventura da Bagnoregiop. Vita, glorificazione, culto, Viterbo 1962; La battaglia di Bagnorea: un episodio della campagna garibaldina del 1867, Roma, 1965; Bagnoregio. Cronologia storica, Viterbo 1972   

BIBL. e FONTI – L’Archivio di Francesco Patrangeli Papini è stato donato nel 1995 all’Archivio di Stato di Viterbo dove è in corso di inventariazione. Il carteggio comprende progetti, lucidi, foto, mappe, calcoli statici o relazioni inerenti la costruzione di un nuovo edificio o per la ristrutturazione di uno già esistente. L’importanza di questo fondo non è determinata solo dalla completezza delle informazioni contenute, ma soprattutto dalla testimonianza della trasformazione e dell’ampliamento urbanistico del Comune di Bagnoregio, nonché di altri centri abitati compresi nell’area denominata della Teverina.
Questa donazione è significativa per l’Archivio di Stato di Viterbo non solo perché è stato il primo fondo privato pervenuto, ma perché la donazione è stata effettuata in un momento di preoccupanti dispersioni di carteggi familiari.

B. Tecchi, In memoria di Francesco Petrangeli Papini, in “Doctor Seraphicus”, AnnoXV (1968), pp. 11-14; Ing. Petrangeli Papini Francesco, in “Il Risveglio” anno XVI, n. 171, p. 4.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]