Polidori, Giuseppe (Padre Diego) – Missionario (Castel Cellesi, Bagnoregio, 4 giu. 1879 – Roma, 22 feb. 1954)
Figlio di Luigi e di Flaminia Troscia, nacque e visse i primi anni a Castel Cellesi da dove si spostò a Viterbo e nel convento della Palanzana fu ammesso al noviziato nel convento dei Cappuccini prendendo il nome di Diego da Castel Cellesi. Completati gli studi ginnasiali nel convento dei Cappuccini di Montefiascone, studiò filosofia e teologia in quello di Viterbo. Li interruppe nel 1901 per il servizio militare e poi li completò a Bassano Romano. Fu ordinato sacerdote il 18 gennaio 1903 a S. Maria ad Rupes (Castel S. Elia) e subito fece domanda per essere mandato in missione in Eritrea. Ma i superiori lo vollero dapprima in Italia e quindi fu a Riano, ad Orvieto, poi a Tolfa e infine Prefetto degli studi nello studentato di Viterbo.
Fu nel 1909 che ricevette l’ordine di partire per l’Eritrea (era colonia italiana dal 1890) e dopo alcuni incarichi temporanei, cominciò il suo apostolato nella tribù dei Cumana a Barentù, a nord dell’Asmara, e qui rimase per diversi anni. Vi rimase anche quando nella zona arrivarono i Cappuccini della Provincia Lombarda che avevano espressamente chiesto a quelli della Provincia Romana di rimanere ad aiutarli. E Padre Diego fu di volta in volta muratore, medico, studioso della lingua e dei costumi dei Cumana e soprattutto missionario che puntava alla conversione degli indigeni. Dopo i primi anni poveri di frutti le conversioni cominciarono e furono numerose. Nel 1925 padre Diego fu nominato superiore del Distretto di Keren e rettore del seminario indigeno dove insegnò e fu anche economo. Fu poi direttore della Scuola di arti e mestieri di Saganeiti e dal 1936 direttore dell’Istituto San Giuseppe per l’istruzione dei meticci e direttore della Tipografia francescana di Asmara. Dal 1938 fu trasferito in Etiopia, a Dire Daua e nel 1942 fu fatto prigioniero dagli inglesi ed internato in Rhodesia e poi, nell’agosto 1943 fu rimpatriato e fu nominato Guardiano del Convento di Viterbo. Nel 1946 fu inviato come Vicario nel Convento di Montefiascone e infine fu Cappellano all’Ospedale S. Maria della Pietà a Roma dove morì il 22 feb. 1954.
Due le sue opere a stampa: Grammatica della lingua cumana con annesso vocabolario italiano-cumana e cumana-italiano (Asmara 1918) e Breve catechismo nelle lingue italiana e cumana (Asmara 1929) oltre a numerosi testi rimasti manoscritti sugli usi e consuetudini dei Cumana e diversi articoli e note apparse sulla rivista “Il Massaia”, la rivista missionaria dei Cappuccini italiani.
BIBL. – R. Cordovani, Padre Diego da Castel Cellesi. Missionario Apostolico Cappuccino in Eritrea ed Etiopia, Castel Cellesi 2002.; Lettera circolare del Ministro provinciale dei frati cappuccini in occasione della morte di p. Diego, in “Bollettino ufficiale dei Cappuccini della Provincia Romana”, 1954, pp. 41-45.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]