Pollastri – Famiglia (Viterbo, Secc. XV – XVII)
Il Bussi scrive che questa famiglia di origine padovana si era trasferita a Viterbo nel Quattrocento. Una Donna Francesca vedova di Giovanni di Menico alias Pollastro di Viterbo compare in un documento del 1437. Biagio e il nipote Pietro Paolo di Antonio avevano esercitato l’arte degli speziali tra il 1458 e il 1501; nel 1501 Biagio (coniugato con la nobile Virginia Castellensi) era giurato dell’Arte mentre nel 1512 e nel 1522 ne era rettore. Pietro Paolo continuò la tradizione della famiglia nella bottega che avevano in Piazza Santo Stefano; egli aveva sposato Gregoria Bonelli e da loro derivarono Bernardina, Cesare (che si dedicò al commercio dei panni di lana e che nel 1589 era affittuario delle terre dell’Ospedale Grande e lo stesso anno era tra i Conservatori del Comune di Viterbo), Fulvia, Biagio, Tarquinio (anche lui mercante; nel 1573 era cassiere del Monte di Pietà), Orazio che fu tra i Cavalieri dell’Ordine del Giglio (e nel 1600 era tra gli ufficiali del Comune di Viterbo). Orazio si era sposato tre volte e dai suoi matrimoni erano derivati Paolo che si era sposato con Cecilia De Campis e che ebbe un figlio, Orazio, che intraprese la carriera ecclesiastiche: fu frate agostiniano (con il nome di Giovan Battista) divenendo priore della Trinità a Viterbo nel 1662 mentre nel 1679 era nel convento di Santa Maria della Pace di Ronciglione; un altro figlio, Marcantonio, fu appaltatore del forno del pan venale nel 1612.
Tarquinio di Pietro Paolo nel 1563 era titolare di una cappellania nella chiesa dei SS. Faustino e Giovita mentre nel 1598 era tra i Conservatori del Comune di Viterbo. Si era sposato più volte ma rimasto senza figli aveva dichiarato suo erede Scipione Mocavini che assunse il cognome Pollastri. Scipione fu notaio e rogò atti tra il 1631 e il 1675.
Da Cesare di Pietro Paolo derivò Marco Antonio, che nel 1616 era depositario del Monte di pietà, e Francesco che fu militare raggiungendo il grado di capitano. Egli aveva sposato Calliope Tassoli e i due generarono Vincenzo che nel 1632 era tra i Conservatori di Viterbo.
Dionisio figlio di Paolo di Biagio nel 1623 era nell’incarico di depositario del Monte di pietà. Sue figlie furono Faustina e Doralice, questa nata dopo la sua morte. Con loro si estinse anche questo ramo della famiglia. Avevano sepoltura nella cappella di San Biagio, dentro Santa Maria in Gradi.
BIBL. e FONTI – Archivio storico del Comune di Viterbo, Serie “Bandi ed editti”, Fld. 5, doc. 115. N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 4519-421.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]