Raffaelli Raffaele – Cantore (Montefiascone ca. 1640 – Roma genn. 1723).
Visse a Roma, dove fu aggregato alla Congregazione dei Musici di Santa Cecilia (1659); evirato, aveva voce di soprano, tendente al contralto. La sua presenza è registrata in esecuzioni di «musiche straordinarie» a S. Maria Maggiore (1660-1675), a S. Maria della Consolazione (1673) e all’Oratorio di S. Girolamo della Carità (1674). Fu virtuoso del Cardinal Paluzzo Paluzzi e per sua volontà assunto come soprano soprannumerario nella Cappella Pontificia (27 ott. 1675). Ivi divenne titolare il 2 marzo 1683.
Per ordine del Cardinal Felice Rospigliosi, protettore della Cappella Pontificia, fu destinato a passare nel ruolo dei contralti «attesa la scarsezza de’ contralti naturali» (2 dic. 1687), ma rimase tra i soprani in seguito all’accoglimento del ricorso presentato da tutti i cantori al papa e al Cardinal Paluzzi sopra gli inconvenienti di un contralto eunuco, ritenendosi infine persuaso anche il Cardinal Rospigliosi delle dettagliate ragioni esposte dai cantori.
Fu giubilato il 27 ott. 1700; a quell’epoca era divenuto cantore decano di quel collegio. Partecipò anche a manifestazioni esterne alla Cappella cantando più volte a S. Luigi dei Francesi nella festa del santo titolare (1674-1679, 1681-1685, 1692, 1695), in musiche sacre in S. Lorenzo in Damaso (4 maggio 1690, 10 ag. 1691, 10 ag. 1692), tornando anche a S. Maria Maggiore per la festa della Natività della Madonna (8 sett. 1679). Interpretò inoltre il ruolo del Genio Dominante nell’ Accademia per musica fatta eseguire dalla regina Cristina di Svezia in palazzo Riario il 2 febbr. 1687 con musica di Bernardo Pasquini. Fu pure maestro di cappella della Trinità dei Pellegrini (1692-1708) e del Collegio di Propaganda Fide per le cerimonie di esequie ai cardinali (dal 1693).
Ebbe funerali solenni nella chiesa di S. Bernardo alla Colonna Traiana (16 genn. 1723). Restano di lui due ritratti a penna di Pier Leone Ghezzi.
Bibl. – «D.O.», n. 854 del 23 genn. 1723; Celani 1909, p. 66; Stanghetti 1926, pp. 50-51; Marx 1968, ad indicem; Burke 1984, p. 117; Morelli 1984b, p. 67; Lionnet 1986a, p. 201; Franchi 1988, pp. 582-583; Rostirolla 1988, pp. 672, 783-787 (con altri rif. ivi); Simi Bonini 1992, p. 48; Rostirolla 2001, pp. 88, 276-277, 328.
[Scheda di Orietta Sartori – Ibimus]