Ranghiasci Brancaleoni, Giuseppe – Storico (Roma, 12 nov. 1791 – Gubbio, 21 dic. 1869)

Nato in una nobile e antica famiglia di Gubbio, primo di otto figli, ebbe come primo modello il padre Sebastiano studioso di archeologia e autore di numerosi scritti sulla sua città. Fu indirizzato alla vita religiosa e prese l’abito degli Agostiniani nel 1808. Rimase negli Agostiniani fino al 1817 quando divenne prete secolare e nel 1822 fu nominato canonico della collegiata di Fratta presso Umbertide. Ma nel 1840 lo troviamo “sacrestano” nel Convento agostiniano di San Pietro a Nepi, nel 1844 era divenuto parroco di quella chiesa e vi rimase sino al 1849 quando, dopo una breve permanenza a Cave, fu eletto priore del Convento di Marino. Nel 1854 chiese ed ottenne di potersi ritirare nella sua provincia, in Umbria, forse per curare meglio gli affari di famiglia.

La sua fama di studioso è legata soprattutto alle sue ricerche su Nepi, pubblicate prima attraverso le pagine di “L’album. Giornale letterario e di belle arti”, una rivista che si pubblicava a Roma e dove i suoi articoli appaiono tra il 1848 e il 1851. Gli studi su Nepi furono poi raccolti in una monografia che ebbe una prima edizione nel 1845 (Memorie, o siano Relazioni istoriche sull’origine nome fasti e progressi dell’antichissima città di Nepi già territorio falisco e capitale della pentapoli in Toscana…., Todi, Da Raffaello Scalabrini 1845) e una seconda nel 1847 (Memorie istoriche, o siano Narrazioni apologetiche dei dintorni della citta di Nepi cioe del Veii etrusco e di Falerii antico e de’ luoghi e citta ad esso soggette col designarne la vera posizione, Todi, da Raffaello Scalabrini 1847).

Le sue ricostruzioni si basano sui lavori di Alfonso Ceccarelli di Bevagna che, nel 1573, scrisse una storia di Nepi piuttosto fantasiosa e rimasta manoscritta presso l’Archivio storico comunale di Nepi almeno fino all’Ottocento; più sicure le ricostruzioni successive alla fine del XV secolo perché basate su fonti documentarie consultate direttamente dal R. Dopo aver parlato delle origini di Nepi, la monografia si occupa dell’età romana e di quella cristiana, del suo ingresso nei domini della Chiesa, i suoi statuti medievali, l’arrivo dei Farnese, i Governatori della città, le devastazioni dei Francesi, le istituzioni ecclesiastiche presenti, la Diocesi di Nepi e i cittadini illustri della Città. Tratta poi del territorio intorno a Nepi, la Valle Sub-Pentonia e poi delle città che un tempo furono soggette a Nepi e quindi di Gallese, Civita Castellana, Sutri, Orte.

BIBL. –  S. Francocci, Giuseppe Ranghiasci Brancaleoni. Nota biografica, in G. Ranghiasci Brancaleoni, Memorie istoriche della città di Nepi e suoi dintorni, Manziana, Vecchiarelli editore, 2018, pp., pp. XV-XIX;

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]