Ricci, Salvatore – Argentiere, Intagliatore (Viterbo, 10 set. 1722- ante 24 gen. 1797)

La sua famiglia era originaria di Livorno ed egli era nato a Roma, figlio di Giovan Battista che era intagliatore e indoratore. Giunse a Viterbo all’inizio del Settecento. Nel 1749 gli venivano pagati sessanta baiocchi dalla Sacrestia della Cattedrale di S. Lorenzo “per aver indorato due braccioli che tengono i lampadari”. Nel 1749 aveva sposato Margherita Pieruzzi che, dopo la morte del marito, aveva continuato nell’attività di argentiera come si legge nei pagamenti che le furono fatti nel 1766 sempre dalla Sacrestia di S. Lorenzo (prima donna di cui si ha notizia che abbia svolto a Viterbo questa arte). I loro figli continuarono la tradizione di famiglia e Giacinta, nel 1769, riceveva pagamenti per l’indoratura di candelieri mentre Michelangelo, suo fratello, faceva lui pure l’argentiere.

BIBL. – N. Angeli, Orafi e argentieri a Viterbo, Viterbo, Edizioni Archeoares, 2015, pp. 99-100.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]