Roux de Bonneval, Giovanni Battista Maria – Vescovo (Aix en Provence, 22 gen, 1747 – Viterbo, 13 mar. 1837)
Nato ad Aix en Provence il 22 gennaio 1747 da Hilarion de Bonneval (cavaliere dell’Ordine di San Luigi e ufficiale al servizio del re di Francia) e da Elisabeth du Trousset d’Héricourt. La famiglia paterna era originaria del Regno di Napoli e aveva adottato il cognome Roux una volta stabilitasi in Francia. Aveva studiato presso il Collegio dei gesuiti della sua città e poi a Parigi per i corsi di filosofia e teologia. Ordinato sacerdote e rientrato in Provenza diviene vicario del vescovo di Senez e poi canonico nella Cattedrale di Aix en Provence. Nel 1788 è nominato vescovo di Senez dove entra nell’aprile del 1789. La Costituzione civile del clero del 12 luglio 1790 aveva decretato la soppressione di quella Diocesi e lui, dopo essere stato incarcerato, è condannato all’esilio (insieme ai suoi collaboratori) perché accusato di scritti antirivoluzionari. Giunge a Viterbo intorno al 1798 ma viaggia per l’Italia anche se Viterbo diventerà la sua seconda patria e dove soggiornerà stabilmente dal 1808 sino alla morte avvenuta in questa città il 13 marzo 1837.
Aveva preso residenza nella parrocchia di San Sisto, come appare negli “stati delle anime” di quella parrocchia. Sostituirà frequentemente i vescovi di Viterbo nell’amministrazione della cresima e nelle ordinazioni sacerdotali. Entrerà in rapporti di amicizia con molte delle famiglie nobili di Viterbo come i Lomellino D’Aragona della quale battezzerà e sarà padrino di molti dei loro figli.
La lapide posta in sua memoria nella chiesa di San Sisto, ad opera della Città, ricordava i 39 anni passati a Viterbo dal vescovo per “injuria temporum”, ma vissuti con “invicta constantia infortunii gravitatem superavit”. Nel 1801 aveva rinunciato alla sua Diocesi in base al Concordato stipulato tra Santa Sede e Napoleone. Nel 1817 era stato designato alla diocesi di Avignone ma la Santa Sede non aveva confermato la nomina proposta dal Re di Francia. La sua tomba in San Sisto è scomparsa dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.
Fonti e Bibl.: Cedido, Parrocchia di Santa Maria Nuova, “Registro dei battesimi”, 1806-1831; Ivi, Parrocchia di San Sisto, Liber mortuorum, 1820-1839. .M. Leali, A. Lercari, Giacomo Lomellino D’Aragona (1820-1876), Savona 2017, pp. 121-237 in particolare p. 207, nota 4; N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 279-280 e 529; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. terzo, Parte prima, Viterbo 1964, p. 233; Vol. terzo, Parte seconda, Viterbo 1969, p. 234, 301, 327, 341.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]