Chiesa di S. Filippo Neri
Fondata dai padri Giulio Danieli e Domenico Polidori con decreto del vescovo Bonaventura del 18 agosto 1719. Sita sulla piazza principale di Gradoli, fu ricavata all’interno del maestoso Palazzo Farnese, nel luogo dove erano situate la cucina e la dispensa del duca; era usata come cappella dai padri Filippini. Per permettere ai fedeli l’accesso dalla piazza, viene allungata una finestra fino a ricavarne una porta. È benedetta una prima volta dal priore p. Filippo Vici il 18 marzo 1718, la seconda dallo stesso padre dopo l’ampliamento dell’8 dicembre 1727 e la terza volta dal priore Giulio Cencioni il 13 gennaio 1927. Il grande vano rettangolare, con volta a carrozza, cornicione e paraste doriche, ospitava tre altari. È rimasto soltanto il maggiore su quattro colonne a stucco, timpano spezzato e pala in tela dedicata alla SS. Trinità, di fianco a destra quello di S. Giovanni Battista decollato, già nella chiesa di S. Giovanni, era anche eretto un altare dedicato a S. Filippo Neri[1]. Affiancano la chiesa una sacrestia coperta a volta, una cappella con una tela dedicata al SS. Crocifisso, un campanile a vela costruito sul tetto del palazzo. Oggi la chiesa è utilizzata come sala conferenze, rappresentazioni teatrali ed altro[2].
[1] E. Agostini, Gradoli: storia e territorio, Viterbo 1998, p. 72.
[2] Ibidem, p. 73.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]