Sansoni Riario, Raffaele – Cardinale (Savona, 3 mag. 1460 – Napoli, lug, 1521)

Alla morte di Matteo Cibo, la Diocesi di Viterbo-Tuscania fu data in commenda a Raffaele Sansoni Riario che era stato fatto cardinale da Sisto IV in quanto suo affine. Al suo cognome aveva aggiunto quello dei Riario alla morte dello zio Pietro Riario che era il cardinale nipote di Sisto IV.

Fu coinvolto nella Congiura dei Pazzi che intendeva esautorare i Medici dal governo di Firenze ma solo perché alcuni si avvalsero della sua presenza per raggiungere il loro fine. Fu  Legato a Perugia e  ad Ancona, poi fu Camerlengo della Chiesa e in questo incarico rimase anche con i pontefici successivi fino a Giulio II.

Fu nominato Amministratore apostolico della diocesi di Viterbo-Tuscania il 24 agosto 1498, carica che tenne fino al 1506 quando la Diocesi fu assunta dal nipote Ottaviano Riario. Tra settembre e ottobre 1505 fece gli onori di casa a Viterbo e a Tuscania per la visita di Giulio II, che era suo cugino.

A Viterbo, dove risiedette raramente, fu spesso paciere tra le opposte fazioni e intervenne presso la Curia romana per rendere meno gravose le imposizioni che si decretavano da Roma.

Morì a Napoli nel luglio 1521 e fu sepolto a Roma, prima a S. Lorenzo in Damaso e poi nella Basilica dei Santi Apostoli; lasciò al nipote Ottaviano la villa e il parco di Bagnaia che aveva organizzato per le cacce sue e dei dignitari pontifici.

BIBL. – “Catalogus episcoporum omnium Viterbij de quibus notitia haberi potuit ex varijs publicis scriptoris et diplomatibus”, p. 173-174  in CEDIDO, Biblioteca del Capitolo della cattedrale. G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. II, Viterbo 1938, pp. 293-329; G. Giontella, Cronotassi dei vescovi della diocesi di Tuscania, in “Rivista storica del Lazio”, Anno V, n. 6 (1997), p. 38, HC, vol. II, p. 269; F. Pietrini, I vescovi e la Diocesi di Viterbo, Viterbo 1949, pp. 61-64.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]