Simoni, Lorenzo (Zenobi) – Eremita (Pescia, 15 nov. 1581 – Cibona, Tolfa, 8 mag. 1669)
Figlio di Stefano e di Dianora, fu battezzato nella parrocchia di Santo Stefano di Pescia; era la sua una famiglia di un ambiente culturale elevato che annoverava avvocati, notai, docenti di diritto. Probabilmente studiò a Pisa e conseguì la laurea in diritto civile e canonico; dal 1608 iniziò la sua attività di notaio che portò avanti certamente fino al 1622 a Pescia e nei dintorni. Nel 1626 lo troviamo notaio a Firenze dove lavora per almeno due anni. Poi improvvisa la decisione di abbandonare la professione per farsi eremita. Non è noto se fosse stato sposato o avesse avuto figli e non si può valutare quanto possa aver avuto un ruolo la terribile epidemia di peste del 1630-1631 che fece migliaia di vittime anche in tutta la Toscana. Quello che è certo è che nel 1632 egli entra come eremita a Monte Senario, vicino a Firenze, una comunità che aveva abbracciato le regole dei Servi di Maria. E’ in quel momento che Lorenzo Simoni diventa fra Zenobi da Pescia che all’inizio del 1635 riceve l’ordinazione sacerdotale.
Il 6 aprile 1637 arrivano a Cibona due eremiti da Monte Senario uno dei quali è il nostro fra Zenobi. Dopo aver trascorso un primo periodo nel Palazzo del governo ad Allumiere, avevano fatto costruire tre celle di legno a fianco della Cappella della Madonna di Cibona e si erano trasferiti lì ad abitare per seguire da vicino i lavori di costruzione della chiesa e del convento nel frattempo iniziati. La sistemazione precaria fu la ragione delle malattie e delle morti di diversi eremiti di Cibona e del fatto che nel 1640 fra Zenobi fu costretto a ritornare a Monte Senario. Questi sono gli anni per i quali conosciamo quasi tutto di fra Zenobi sulla base dei suoi scritti che sono uno intitolato Miracoli e grazie, un secondo che si intitola Narrazione compendiosa della Madonna di Cybona, hoggi detta S. Maria del Mont’Urbano, e una Relazione della miracolosa Vergine Maria di Cybona detta del Mont’Urbano. Il primo scritto è un diario delle modalità attraverso le quali si esprimeva la devozione alla Madonna da parte di tutti coloro che accorrevano in quel luogo dai Monti della Tolfa ma anche da luoghi più lontani. La Narrazione dopo aver parlato della scoperta delle miniere di allume sui Monti della Tolfa, parla della Madonna di Cibona, della sua cappella e del primo miracolo del 1633. La Relazione riporta gli eventi che hanno riguardato Cibona fino al 1640 ed è in parte una testimonianza diretta in parte una cronaca con notizie apprese da altri. I manoscritti sono per gran parte inediti e si trovano presso l’Archivio generale dei Servi di Maria a Roma.
Fra Z. Rimase lontano da Cibona fino al 1647 in parte per curarsi in parte per svolgere altri incarichi. Egli era a Cibona quando fu inaugurata la nuova chiesa alla presenza di due cardinali e di numeroso clero e religiosi e popolo di Tolfa e di Allumiere. E da allora fino alla morte fu in corrispondenza non solo con i suoi superiori ma anche con altri personaggi di prestigio della Chiesa del tempo. Tutto ciò mentre continuava a raccogliere notizie su Cibona e sulle vicende dell’allume, scritti che sono andati in parte perduti e altri che sono rimasti manoscritti ma che gli hanno fatto meritare il titolo di primo storico di Cibona. Morì l’8 maggio 1669 e fu sepolto probabilmente nella stessa chiesa di Cibona.
BIBL. – Odir Jacques Dias, Fra Zenobi Simoni da Pescia (1581-1669): notaio, eremita di Monte Senario, primo storico di Cibona, in “Studi storici OSM”, n. 58 (2008), pp. 89-135; A. Bureca (a cura di), Il santuario della Madonna di Cibona alle Allumiere. Tutela e valorizzazione di un monumento, Roma 2003, passim; F.M. Mignanti, Santuari della regione di Tolfa. Memorie storiche a cura di O. Morra, Roma 1936, pp. 131-132.