Vitelleschi, Bartolomeo – Vescovo (Sec. XIV- Modone di Morea, Grecia, 13 dic. 1463)
Il 17 marzo 1438 fu nominato vescovo di Corneto e Montefiascone, unite nel 1435 dopo che Corneto era stata elevata al rango di Diocesi staccandola da Viterbo-Tuscania per volere del cardinale Giovanni Vitelleschi. Era nipote del cardinale e dopo la morte di questi, temendo le ire del papa Eugenio IV riparò prima a Civitavecchia poi a Siena e infine a Basilea dove si mise sotto la protezione dell’antipapa Felice V che lo compensò facendolo cardinale (titolo mai confermato dai papi legittimi successivi).
Con l’ascesa di Nicolò V il V. riebbe il suo titolo e il governo della Diocesi e poté riportare a Tarquinia le spoglie dello zio e seppellirlo nella chiesa cattedrale. Fu il periodo più importante della sua vita dedicandosi completamente all’organizzazione della vita della Diocesi con l’emanazione di norme che per lungo tempo furono tenute in considerazione (come le Constitutiones Cornetanae poi pubblicate dal vescovo Girolamo Bentivoglio).Completò la costruzione della chiesa di Santa Maria e Santa Margherita; compose un trattato dal titolo De transitu mortis che non è stato più trovato. Aveva fatto voto di visitare il Santo Sepolcro e partì per Gerusalemme dove si sottopose “ad asprissime penitenze”. Morì durante il ritorno in Italia e il suo corpo fu sepolto a Tarquinia accanto allo zio. Tra le carte della visita pastorale di mons. Gaspare Cecchinelli del 1640 in anni recenti è stato scoperto un testamento che è di B.V.
BIBL. – S. Guerri, Bartolomeo Vitelleschi Vescovo di Corneto e Montefiascone, in “Bollettino 1973”, pp. 9-12A. Pardi, M. Corteselli, Testamento del vescovo Bartolomeo Vitelleschi, in Bollettino dell’anno 1982”, pp. 125-143; G. Insolera, I riti della morte nel testamento di Bartolomeo Vitelleschi (1463), in “Bollettino dell’anno 1984”, pp. 23-35; HC, vol. II, p. 137; G. Insolera, Bartolomeo Vitelleschi. Il passaggio e gli altri scritti del 1463, Comune di Tarquinia 1996.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]