Tedeschi, Giuseppe  – Ecclesiastico (Viterbo 1759   circa – Ivi, 28 ott. 1822)

Era figlio di Giacomo Tedeschi e di Margherita. Dopo aver studiato nelle scuole pubbliche rette dai gesuiti a Viterbo, aveva ultimato gli studi con i corsi di Filosofia e Teologia presso i Domenicani del Convento di S. Maria in Gradi. Avviato alla carriera ecclesiastica aveva ricevuto gli ordini minori e maggiori dal vescovo Pastrovich. Nel 1774  era divenuto coadiutore del Canonico Ciro Cherosini (che abitava accanto alla casa dei suoi genitori) nella Cattedrale di Viterbo e nel 1785 ancora continuava a svolgere quella funzione, rimettendoci del suo come, dichiara nella visita personale fatta per la Visita pastorale di quell’anno. Era questa una prassi abbastanza diffusa sul finire del Settecento, quella cioè di delegare ad un sostituto tutte le incombenze che derivavano dall’incarico ricevuto. Giuseppe aveva studiato a lungo il canto gregoriano con il Maestro padre Scaglioni, Servita del Convento della Verità di Viterbo. Nel 1785 abitava con i suoi genitori e fratelli e sorelle (tra questi Lorenzo sposato con Irene Gasparolini; in tutto 14 persone) nel territorio della parrocchia dei SS. Giacomo e Martino: la casa era in Piazza Grande e qui la sua famiglia continuerà ad abitare per tutto l’Ottocento. Ha pochi libri suoi ma ne legge molti che si fa prestare dagli amici: ogni giorno impiega un po’ del suo tempo nella lettura di qualche libro di morale o utile per la sua educazione. Fino al 1794 sarà coadiutore del Cherosini; da questa data è certamente divenuto Canonico e dal gennaio 1796 è Camerlengo del Capitolo fino al dicembre 1799; resterà nel Capitolo di S. Lorenzo fino alla morte avvenuta il 28 ottobre 1822, a 63 anni, quando era il Decano del Capitolo; è sepolto in Cattedrale. Valerio Tedeschi, suo fratello, sarà Canonico della Collegiata di S. Sisto a Viterbo negli anni 1818-1824.

Giacomo Tedeschi e suo figlio Lorenzo nel 1818 avevano venduto al Comune di Viterbo il Palazzo che diventerà poi, nel secondo Dopoguerra, la sede della Biblioteca degli Ardenti. Negli anni Trenta dell’Ottocento le Visite pastorali comprenderanno anche la visita dell’oratorio o cappella che sorgeva nella tenuta di Giacomo Tedeschi. Un figlio di Lorenzo sarà Valerio  che si sposerà con Maria Signorelli e che avrà tra i figli un Lorenzo (1859-1945), una Anna e un Valerio; Lorenzo sarà ingegnere agronomo, fotografo dilettante, imprenditore; nel 1895 gestiva un molino ad olio (mentre il padre Valerio Tedeschi risultava commerciare in vini)  e sarà il costruttore della Società Ceramica Viterbese che dal 1908 al 1968 darà lustro alla Città e lavoro a decine di operai.         

BIBL. – Cedido, Archivio dell’antica Diocesi di Viterbo, Archivio della Parrocchia dei SS. Giacomo e Martino, “Stati delle anime” e “Registri dei defunti”;  Archivio del Capitolo di S. Lorenzo, “Decreti capitolari 1764-1792”; “Decreti capitolari 1792-1824”, “Decreti capitolari, 1825-1863”; Manuela Claudiani, Tiziana Fabris, La Viterbo che non c’è, in “Culture del testo e del documento”,  n. 15, 2004, pp. 95-101;  M. Galeotti, L’Illustrissima Città di Viterbo, Viterbo 2002, p. 118-119, 348, 530.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]