Torraca, Gaetano – Medico, Storico (Civitavecchia, 1 giu. 1727 – Ivi, 2 feb. 1798)
Nato a Civitavecchia da Alessandro e da Aurelia Azzarani, in una famiglia di origini campane che, per la parte maschile, proveniva dalla località di Torraca, nei pressi di Sapri, era il terzo di cinque figli. Le famiglie di origine si erano insediate da qualche tempo a Civitavecchia ed erano ormai in una posizione di rilievo svolgendo sia attività commerciali sia perché investite di cariche pubbliche nel governo della Città.
Compiuti gli studi primari a Civitavecchia e poi all’Archiginnasio a Roma, si era dedicato allo studio della medicina. Si era laureato e poi aveva sostenuto l’esame per l’immatricolazione al Collegium Archiatrorum Urbis per potere esercitare la professione medica probabilmente nel 1749. I suoi interessi per la storia di Civitavecchia si sviluppano contemporaneamente alla sua attività medica se già nel 1761 pubblica Delle Terme Taurine esistenti nel territorio di Civita-vecchia. Dissertazione in cui si premettono le memorie cronologiche di essa città e trattasi in fine delle native ed avventizie qualità di sua atmosfera (In Roma, per Niccolò e Marco Pagliarini, 1761), opera che egli qualifica come solo una raccolta di note sulla storia della Città tratte da diversi autori.
Nel 1765 è pubblicato il suo secondo volume che riguarda la sua professione medica: Specimen experimentorum et observationum quibus cortici peruviani vis antiseptica, atque putris intermittentium somes comprobari videntur (Romae, Sumptibus Remondinianis, 1765), opera dedicata a Giovanni Battista Morgagni. Riguarda l’uso della corteccia peruviana, meglio conosciuta come china (da cui in seguito sarà derivato il chinino) per la cura della malaria che il T. aveva avuto occasione di curare per molto tempo a Civitavecchia sia tra i Cappuccini che tra i cittadini, i militari e i galeotti presenti negli istituti ospedalieri. Nel frattempo si era sposato con Cecilia Bartoli, originaria di Tolfa e dall’unione erano nati diversi figli (forse tre maschi e tre femmine).
Nel 1768 pubblica Dell’epidemica costituzione di Civitavecchia nell’anno MDCCLXVII (In Roma, Nella stamperia di Giovanni Zempel). Sono questi gli anni in cui sviluppa i suoi interessi in campo archeologico e conduce scavi sia a Civitavecchia che a Santa Marinella di cui pubblica note e relazioni nelle riviste letterarie del tempo. Negli anni Ottanta, a testimonianza dei suoi interessi variegati nel campo delle scienze naturali, pubblica la Dissertazione sopra il quesito quali difetti ed eccessi debbano evitarsi nello studio della storia naturale: presentata dal signor dottore Gaetano Torraca…al concorso dell’anno 1783 e coronata dalla Reale Accademia di Scienze, e Belle lettere di Mantova (In Mantova, per l’Erede di Alberto Pazzoni, 1784).
Il T. muore a Civitavecchia il 2 febbraio 1798, lasciando vedova la moglie Cecilia ed è stato sepolto nella chiesa di Santa Maria. La Città ha intitolato al suo nome una Piazza ma nessuno ha potuto consultare un suo archivio o una sua biblioteca che, dopo la sua morte, probabilmente sono andati dispersi. Civitavecchia per un lungo periodo di tempo lo ha accantonato perché è stato accusato di essere oscurantista, cioè di appartenere in pieno solamente alla sua epoca, l’Illuminismo, e di non avere alcun tratto della successiva epoca Romantica. Egli fu pienamente illuminista e per questo si occupò di medicina, di botanica, di chimica, di zoologia oltre che di archeologia e di storia della sua Città ed è entrato in contatto con la cultura italiana del suo tempo, essendo ben informato anche di quello che si operava al di fuori del confine delle Alpi.
BIBL. – E. Ciancarini, Gaetano Torraca, Dottore di Filosofia e Medicina. Civitavecchia nel Secolo dei lumi in “Bollettino della Società Storica Civitavecchiese”, n. 12 (2012), pp. 13-62; O. Toti, Un personaggio eclettico che illumina il fervore culturale di Civitavecchia nel XVIII secolo, Ivi, pp. 63-118.