Trotta Carlo – Vescovo (secc. XVI-XVII)
Di antica e nobile famiglia ferrarese, fu buon predicatore e dotto scrittore di opere teologiche; amico degli Estensi, venne eletto da Clemente VIII il 9 ott. 1598 vescovo di Bagnoregio. Non appena arrivato in Diocesi avviò la prima di ben sette visite pastorali che condusse a tutte le parrocchie e luoghi pii del territorio a lui affidato (1599-1600, 1601-1602, 1603, 1605-1606, 1607, 1609, 1611). Nel 1599 convocò un sinodo che si svolse il 16 agosto e che mise insieme le regole valide per tutto il suo periodo di governo (Decreta ac Constitutiones Synodales a Carolo Trocto… in eius prima dioecesana synodo coactae, atque editae, Romae, Ex Typographia Aloysij Zannetti, 1600). E’ uno dei primi sinodi a stampa dell’Alto Lazio ed è costruito con ampiezza di particolari (si compone di 221 pagine) nonostante che i partecipanti alla riunione (tra canonici, curati e chierici fossero meno di cinquanta). In sedici capitoli tutti gli aspetti della riorganizzazione della Chiesa e della dottrina emersa dai decreti tridentini si esprime compiutamente; un’attenzione particolare è riservata sia ai doveri e al comportamento degli ecclesiastici sia alle regole che dovevano disciplinare la vita delle religiose (erano passati pochi anni dagli eventi incresciosi che avevano coinvolto il vescovo di Castro Cittadini e la badessa del monastero della stessa città Elena Orsini. Nella vita della Diocesi intervenne disciplinando le confraternite e assegnando doti a zitelle indigenti. Indisse l’obbligo di residenza e l’insegnamento del catechismo da parte del clero, e inoltre ordinò la demolizione delle piccole chiese rurali in stato di abbandono e il trasferimento delle loro rendite alle chiese urbane.
A Viterbo intervenne in numerose amministrazioni di cresime e nelle ordinazioni sacerdotali in vece del cardinale Lanfranco Margotti; il 4 ago. 1606 aprì al culto la chiesa di S. Maria della Neve di Bagnoregio. Morì a Viterbo il 27 sett. 1612 e venne sepolto a Civita.
BIBL. – Conti 1852, p. 63; Moroni, CI, p. 311 ; Gams, p. 670; Righi 1940, p. 53 n. 22; HC, IV, p. 108; Petrangeli Papini 1972, pp. 102-103; Sciarra – De Carolis 1983, p. 100; Ramacci 1986, pp. 35, 38; Weber 1994, p. 954.
[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus]