Volponi, Giovan Battista – Pittore (Pistoia, 1489 – Ivi?, 1561 )

Giovan Battista Volponi, detto Scalabrino è autore di tre tavole della chiesa di S. Maria del Riposo di Tuscania, già convento dei Frati minori francescani, costruito tra il 1495 e il 1522 con la consacrazione della chiesa avvenuta nel 1533 (ora divenuto sede del Museo nazionale etrusco di Tuscania). Le tavole rappresentano una Deposizione dalla Croce, l’Adorazione dei Magi e l’Adorazione dei pastori.  E’ dato per certo che il Volponi fosse l’autore anche di due altre tavole, una raffigurante il Battesimo di Cristo e l’altra un S. Girolamo penitente che nel 1788 furono cedute al cardinale Giambattista Soncino Ridolfi per ordine di papa Pio VI.

Il lavoro del Volponi avvenne prima del 1545, quando un inventario certificò la presenza di almeno due delle tre tavole sopra ricordate che ancora oggi si trovano sugli altari della chiesa. Un radicale lavoro di restauro effettuato dopo il terremoto del 1971 ha donato alle tavole una buona leggibilità che “ha permesso di soffermarsi con maggiore attenzione sulle coordinate stilistiche e culturali di questo petit maitre toscano” (Ricci, p. 41). Lo si è detto allievo del Sodoma mentre è più corretto collegarlo ai modi tardi del Perugino e del Pinturicchio. Egli, nel 1507 a soli diciotto anni, faceva sodalizio con Giuliano Castellani detto il Sollazzino e collaborava a più riprese con Gerino di Antonio Gerini. Ma fu soprattutto fra Paolino di Bernardino del Signoraccio, seguace del più noto domenicano fra Bartolomeo ad influenzare l’opera del Volponi.

A questo autore sarebbero da attribuire anche quegli affreschi frammentati che appaiono sugli altari posti nelle navate laterali della stessa chiesa di S. Maria del Riposo: un S. Antonio Abate e un S. Michele Arcangelo nella seconda cappella a destra; un S. Secondiano e un S. Rocco nell’ultima cappella sempre a destra.

La commissione delle opere al Volponi potrebbe essere avvenuta attraverso la mediazione del cardinale Benedetto Conversini, eletto Vicelegato della Provincia del Patrimonio nel 1537, dato il legame tra il Volponi e il Conversini (che era pistoiese e coetaneo del Volponi), attestato dai suoi lavori a Jesi quando il prelato nel 1540 fu creato vescovo di quella Diocesi. Questi dati collocano l’esecuzione delle tavole e degli affreschi di Tuscania tra il 1537 e il 1545 quando l’inventario li certifica già presenti.

Ecco i pochi dati biografici del Volponi: nato a Pistoia intorno nel 1489 da Stefano, cresciuto nella sua città e poi a Firenze dove subisce il fascino della scuola del convento domenicano di S. Marco e lavora con il Sollazzino, con Gerino di Antonio Gerini e con fra Paolino di Bernardino del Signoraccio. Molte delle sue opere sono tra Pistoia e gli altri centri della Toscana ma anche nel Lazio e nelle Marche. La sua morte deve essere avvenuta tra il 1553 e il 1561.

BIBL. – F. Ricci, “Schalabrinus pistoriensis” nella chiesa di S. Maria del Riposo a Tuscania, in “Informazioni. Periodico del Centro di catalogazione dei beni culturali”, Anno VIII, n. 16 (1999) pp.  41-45.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]