Gnazza – Famiglia (Viterbo, Secc. XV-XIX]

La famiglia fu iscritta al patriziato viterbese nel 1460 con Pietro Paolo Volpi alias Gnazza che era stato priore del Comune nel 1446. Furono suoi figli Angelo, Antonio, Luca e Giacomo, quest’ultimo rappresentante nel 1494 dell’Arte dei carpentieri. Figli di Angelo furono Mariano e Bernardino, quest’ultimo divenuto canonico della Collegiata di Sant’Angelo in Spata a Viterbo. Nel 1504 Paolo di Giacomo commissionò ad Antonio del Massaro (il Pastura) un quadro con l’immagine della Vergine Maria. Un altro Paolo di Mariano nel 1548 era priore del Comune di Viterbo e lo stesso faceva Felice, nel 1558.

All’inizio del XVII secolo da Paolo e Corinzia Cecchini nacquero Orazio che divenne priore di Sant’Angelo in Spata, poi Vicario generale del cardinale Francesco Maria Brancaccio (1668) e autore di una pubblicazione in materia teologica. All’inizio del secolo troviamo anche Domenico di Lorenzo che  era speziale. Nel 1615 Valerio di Stefano lasciava i suoi beni all’Ospedale di San Carlo a Pianoscarano e la sua casa perché fosse abbattuta per costruirvi sopra la chiesa intitolata a san Carlo Borromeo. Altri speziali furono Lorenzo, figlio di Domenico, che nel 1636 aveva una bottega di aromateria; Adriano che lascia la bottega alla moglie e figli che l’affittano a Melchiorre Costa di Cerveteriu nel 1667; i figli di Adriano riprenderanno a fare direttamente quel commercio come risulta negli anni 1668 e 1684. Ancora ai primi del Settecento Domenico Biagio era speziale e alla metà dell’Ottocento Giuseppe di Domenico di Luigi era apprezzato farmacista. Nel 1838 i figli di Domenico Gnazza risultavano proprietari di una grande casa a San Giovanni in Zoccoli. Con Agrippina figlia di Giuseppe, andata in sposa al professor Liberto Fantappiè originario di Pontassieve ma residente ormai a Viterbo è avvenuta l’estinzione della famiglia Gnazza.

Avevano un sepolcro in San Lorenzo ma anche in altre chiese parrocchiali.

BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 252-254.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]