Bernabei Ferdinando Agostino, o.p. – Vescovo (Ancona, 21 mar. 1685 – Osimo, 11 mar. 1734)

Figlio del patrizio Ludovico e di Giulia Mazzagalli di Montesanto, entrò nell’Ordine dei Predicatori quindicenne, svolgendo il noviziato nel convento della Minerva di Roma e facendo la professione dei voti in quello della Quercia a Viterbo. Nella città papale compì gli studi di lettere e filosofia e suc­cessivamente fu inviato all’università di Salamanca, dove seguì corsi di teologia. Tra il 1702 e il 1704, durante il soggiorno nel convento di S. Stefano di Salamanca con il grado di teologo collegiale, scrisse alcuni testi teologici, tra cui varie omelie. Al suo ritorno in Italia fu trasferito a Napoli nel convento di S. Tommaso, dove divenne lettore di filosofia, poi di teologia, e quindi reggente.

Nel 1724 ebbe la cattedra casanatense per lo studio dell’opera di san Tommaso, e successivamente esercitò il grado di reggente nel collegio della Minerva. Godeva della stima e dell’amicizia del generale dell’Ordine dei Predicatori Agostino Pipia, che quando venne designato vescovo di Osimo lo volle quale suo teologo. Dopo averlo prescelto come assistente al soglio pontificio, il 18 apr. 1728 Benedetto XIII lo nominò vescovo della chiesa di Acquapendente; la cerimonia di consacrazione si svolse nella chiesa di S. Maria della Minerva il 24 aprile. In quello stesso anno il B. stampò per i tipi di Giovanni Maria Salvioni una lettera apostolica ai sacerdoti e ai fedeli di Acquapendente: Fr. Ferdinandus Angustinus De Bernabeis ordinis predicatorum dei et S. Sedis Apostolicae gratia episcopus Aquaependentis. Dilectissimo clero, populoque suo pacem, et gaudium in Spiritu Sancto.

Governò la diocesi solo per pochi mesi, fino al 27 dic. 1729 (appena in tempo per avviare una visita pastorale, conclusa agli inizi del 1730), poiché venne trasferito a Osimo, dove morì l’11 marzo 1734 e fu sepolto nella cattedrale.

BIBL. e FONTI. – Archivio dell’antica diocesi di Acquapendente, Serie “Visite pastorali”, Visita Bernabei. D.O., nn. 1654, 1669, 1672, 1675, 1678 del 1728; Vecchietti 1790-96, II, p. 292; Moroni, CI, p. 275; Gams, p. 660; Costantini 1903, p. 141; Biondi 1950, p. 12; HC, V, pp. 92, 108; Lise 1971, p. 127; Claudi-Catri 1992, I, p. 658.

[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat-Cersal]