Castiglioni, Giovanni Lorenzo – Vescovo (Ischia di Castro, 1608 circa – Acquapendente, 3 ago. 1682).

Si laureò in legge, quindi divenne vicario generale della diocesi di Acquapendente e uditore della nunziatura di Napoli; nel concistoro del 13 marzo 1662 fu eletto vescovo di Anagni da Alessandro VII. Il 3 gen. 1664, durante il consiglio della provincia anagnina, raccolse 2000 scudi a favore della Santa Sede; interpellato dalla Congregazione del Buon Governo, ritenne che per costruire una nuova strada che collegasse Roma e Napoli dovessero essere tassati anche gli ecclesiastici e non solo la popolazione. Il 29 maggio 1670 scriveva da Roma ai conservatori di Anagni, dichiarando che i chierici coniugati erano obbligati a pagare i pesi e le imposte allo stesso modo dei laici, e che potevano esercitare pubblici incarichi.

Restaurò la cattedrale, facendo nuovamente ridipingere gli affreschi della tribuna dal frate cappuccino Antonio da Borgogna e intervenendo nelle cappelle e nell’abside. Il 29 dic. 1666 Alessandro VII pretese la consegna al cappellano appositamente inviato sul luogo di numerosi documenti e pergamene antiche depositati nella cattedrale; il pontefice depredò anche parte del tesoro della cattedrale facendolo inviare a Roma con l’impegno di restituirlo. Il 20 marzo 1666 il cardinale Chigi nominò il C. revisore dei conti in merito a una questione insorta tra il Comune e l’affittuario delle rendite comunali. Il 4 maggio 1674 il vescovo unì la chiesa di S. Domenico di Cocullo a Fiuggi con quella di S. Maria del Colle. Nell’ott. 1679 il palazzo vescovile venne sac­cheggiato e depredato da un gruppo di briganti capeggiati dal canonico Giuseppe Morante, che catturato venne decapitato a Roma; dispiaciuto di quel triste avvenimento, il C. chiese al papa di essere trasferito, e dopo 18 anni di vescovato Innocenzo XI lo traslò durante il concistoro del 9 dic. 1680 alla diocesi di Acquapendente, dove successe a Ludovico Magni. Resse brevemente la diocesi dimostrandosi un buon amministratore.

Morì ad Ischia di Castro il 3 ag. 1682 e venne tumulato nella chiesa di San Rocco dei Serviti a Ischia di Castro dove un’epigrafe, voluta dal pronipote Lucantonio Castiglioni, ancora oggi lo ricorda.

BIBL. – Moroni, CI, p. 274; Gams, p. 660; Costantini 1903, p. 139; Zappasodi 1908, II, pp. 179-182, 184; HC, IV, p. 82, V, p. 92; Biondi 1950, pp. 6, 12; Lise 1971, p. 124; Floridi 1979, p. 297; E. Stendardi, Ischia di Castro. Memorie storiche, Empoli 1969, pp. 146-147.

[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]