Cervosi, Angelo – Argentiere (1661 –  Roma, 1720)

Figlio di Antonio da Monte Leone di Spoleto, nel 1687 risultava lavorare presso il fratello Simone argentiere in Vicolo del Pavone a Roma. Nel 1690 presenta una “guantiera” come prova della sua abilità e viene iscritto al Nobile Collegio degli orafi e argentieri. Con la moglie e i fratelli Simone e Luca apre bottega in Via dei Cartari dove resta fino al 1693; dopo tale data si sposta a Via del Pellegrino. Negli anni dal 1704 al 1713 ricopre più volte la carica di Console. Muore nel 1720 ed è sepolto in S. Lorenzo in Damaso

Riceve una committenza a Tuscania da Bartolomeo Bonsignori, ecclesiastico e nobile di Tuscania, che lo incarica della realizzazione di un “Reliquiario della Santa Croce”: una croce lignea con bracci polilobati sostenuta da due angeli su cui è stata applicata una lamina d’argento. L’anno della donazione è il 1719 e il beneficiario doveva essere stata la Collegiata di S. Maria Maggiore di cui l’ecclesiastico era priore, come si legge dalla iscrizione del cartiglio. Questo reliquiario è stato restaurato dopo il terremoto del 1971 ed è oggi conservato nella chiesa di S. Giacomo, concattedrale di Tuscania.

BIBL. – N. Falaschi, L’oreficeria romana settecentesca in alcuni esempi di suppellettili tuscanesi, in “Informazioni. Priodico del Centro di catalogazione dei beni culturali”, Anno VII (12998), n. 15, pp. 51-55; C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d’Italia, parte II. Lazio e Umbria, Roma 1957, pp. 279-280.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]