Cordelli Giovan Giacomo — Pittore, ingegnere (Viterbo, batt. 6 mag. 1584 – ivi 4 ago. 1622).

Appartenente alla nobile famiglia viterbese, figlio del magistrato e conservatore della città (1598) Cesare – presso il cui palazzo avevano luogo le riunioni dell’Accademia degli Ardenti – e di Modesta Sacchi, nacque nel 1584 (Angeli p. 168; secondo altre fonti nel 1578) e fu battezzato il 6 maggio 1584 nella chiesa di S. Giovanni degli Almadiani. Si applicò con profitto allo studio delle arti figurative, rivelando una singolare inclinazione anche in campo ingegneristico. Agente della comunità viterbese a Roma e uomo d’armi, durante una campagna militare in Francia il 20 sett. 1617 scampò a una rovinosa alluvione, episodio che raffigurò in una lunetta del chiostro conventuale della Madonna della Quercia, cui si era rivolto in preghiera nell’infausta circostanza. Autore insieme a Marzio Ganassini degli affreschi, oggi non più visibili, del chiostro della SS. Trinità, in cui erano illustrati episodi della vita di sant’Agostino, nelle lunette con storie bibliche della Trinità si evidenziano i suoi debiti formali nei confronti di Tarquinio Ligustri. Nel 1620 il C. realizzò nel chiostro di S. Maria in Gradi affreschi sulla vita di san Domenico, e, secondo il Coretini, fu inoltre l’ideatore del sistema di collocazione della campana maggiore sulla torre di Piazza del Comune. Contrasse matrimonio con Lorenza Brugiotti della nobile famiglia viterbese, separandosene il 7 giugno 1622; morto a Viterbo il 4 ago. 1622, fu sepolto nella tomba di famiglia presso la chiesa di S. Francesco.

BIBL. – G. Coretini, Brevi notizie della città di Viterbo, Roma, 1774; Moroni, CIL, p. 215; Signorelli 1968, pp. 127-128; Faldi 1970, p. 52; Guida TCI Lazio 1981, p. 275; Carosi 1988b, pp. 28, 76; Angeli 2003, pp. 168, 683; www.madonnadellaquercia.it/librostoria.htm

[Scheda di Marina Bucchi-Ibimus; integrazione di Gilda Pannuti-Cersal]