Gentili – Famiglia (Viterbo, Secc. XV-XVII]

L’iscrizione al patriziato viterbese di questa famiglia è avvenuta nel 1460: capostipite è individuato in maestro Angelello di Angelo di Sutri, dottore di medicina. Suo figlio Gentile fu eccellente dottore di filosofia e di medicina e giunse a ricoprire l’incarico di medico personale di papa Innocenzo VIII. Era stato eletto priore del Comune di Viterbo ma rinunciò all’incarico in favore del padre per i troppi impegni che la sua professione comportava. Pietro, fratello di Gentile, fu speziale a Viterbo come risultava alla data del 1461. Ludovico, altro fratello dei precedenti, intraprese la carriera ecclesiastica nell’ordine domenicano e divenne maestro di teologia; ricoprì la carica di priore a Santa Maria in Gradi a Viterbo negli anni 1472-1473; fu poi prefetto degli studi nel Convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma e provinciale dell’Ordine tra il 1480 e il 1484. Nel 1507 fu creato vescovo di Segni da papa Giulio II. Dopo aver preso parte al Concilio lateranense che si era aperto nell’aprile 1512, nello stesso anno morì e fu sepolto nella chiesa della Minerva.

Un figlio di Gentile, Domenico, che si era distinto come scrittore apostolico, avendo falsificato alcune lettere pontificie fu condannato a morte e giustiziato nel 1490. Un altro figlio di Gentile che si chiamava Alessandro prese la laurea in medicina e svolse quella professione con notevoli risultati. Aveva sposato Anna Cerrosi dalla quale aveva avuto Tulliola, Sulpizia, Olimpia e Angelo che sposò Faustina Spreca di Sebastiano. La figlia di Angelo, Lavinia, sposata con Giovanni Ciosi di Agostino, venne a chiudere questo ramo della famiglia.

Anche Paolo era figlio di maestro Gentile ed aveva sposato Glorizia Brigidi; da questo matrimonio nacque Antonio (che fu Priore di Viterbo nel 1549 e nel 1559 delegato al controllo della Fiera della Quercia) e da questi derivarono Ascanio e Gentile che sposò Francesco Vestrelli di Vetralla, maestro di liuto, che fece testamento nel 1577.

Altro ramo dello stesso nominativo faceva capo a Luca Antonio (1566) figlio di Giovan Battista dal quale derivarono Giovan Battista, Faustina, Claudia, Nicola e Girolamo. Nel 1593 Nicola aveva l’appalto della “Gabella delle bestie vive”, nel 1599 partecipava all’appalto della “Gabella generale” e nel 1628 aveva l’appalto dei forni di Viterbo. Con suo testamento del 27 maggio 1632 nominava erede la moglie Ottavia Ugoni e i figli Alessandro, Girolamo e Luca Antonio e destinava a sua sepoltura la chiesa di San Francesco dei Padri conventuali.

BIBL. e FONTI – Archivio storico comunale di Viterbo, Serie “Bandi ed editti”, anni 1549, 1559, 1593, 1599. N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 244-245; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. II, Parte II, Viterbo, 1940, p. 91.  

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]