Grispigni  Nicola – Vescovo (Viterbo nov. 1798 – Foligno 28 ag. 1879).

La famiglia Gri­spigni (talvolta Crispigni),  presente a Viterbo fin dal secolo XV,  annovera molti calzolai e mercanti di pellame tra i suoi primi esponenti; nel XVII secolo, a testimonianza di una posizione ragguardevole raggiunta, troviamo appaltatori  di servizi pubblici e di botteghe, e religiose e  canonici di chiese collegiate e della Cattedrale di Viterbo.

Nicola era figlio del matrimonio di Francesco con Caterina Martelli; fu battezzato nella chiesa di S. Lorenzo il 9 nov. 1798 e cresimato  il 19 lug. 1806 da Martino Cordella, vescovo di Bagnoregio, sempre nella Cattedrale di Viterbo. Il fratello Luigi era divenuto canonico nella chiesa di S. Leonardo e poi di San Sisto (dove i Grispigni avevano un canonicato di patronato) prima di entrare nella Compagnia di Gesù. Il C. aveva compiuto gli studi nel seminario di Viterbo, nel quale – dopo l’ordinazione sacerdotale del 16 giu­gno 1821 – fu docente di filosofia e vice rettore. Risulta presente nella casa paterna fino al 1830. Conseguì la laurea in utroque iure alla Sapienza di Roma l’11 sett. 1831.

Nominato vicario generale della diocesi di Tivoli il 20 nov. 1830, l’anno suc­cessivo fu designato con analogo incarico alla dio­cesi di Amelia dal vescovo Vincenzo Macioti  e successivamente seguì il vescovo Macioti in quella di Ferentino. Il 24 genn. 1842 fu preconizzato primo vescovo di Poggio Mirteto, nuova diocesi eretta il 25 nov. 1841; consacrato a Roma dal cardinal Lambruschini il 6 febbr. 1842, fu assistente al soglio pontificio dall’ 11 febbraio suc­cessivo. Ascritto alla nobiltà di Viterbo, s’insediò in diocesi e a Poggio Mirteto diede sistemazione alla cattedrale e celebrò un sinodo diocesano.

Tra il 1848 e il 1849 e di nuovo nel 1860 subì il saccheggio del Palazzo episcopale, fu arrestato e per un mese detenuto a Rieti. Il 27 marzo 1867 fu trasferito nella diocesi di Foligno, che resse per dodici anni. Partecipò al pri­mo Concilio Vaticano. Oltre alle lettere pastorali scritte durante il suo ministero a Poggio Mirteto e a quella destinata al popolo e al clero della diocesi di Foligno del 1864, si ricordano  i due scritti dedicati alla beata Lucia da Narni: Breve storica narrazione della vergine Beata Lucia da Narni del terz’ordine di S. Domenico, Viterbo, Fratelli Monarchi, 1830  e Preparamento devoto di sette giorni precedenti la festività della Beata Lucia da Narni, Viterbo, Fratelli Monarchi, 1830.

BIBL. – Moroni, xlv, pp. 234, 296; lxxiii, p. 92; lxxvi, p. 83; lXXXIX, pp. 73, 76, 93; HC, VII, p. 251; Bellone 1966, pp. 145-146 (con rif. alle fonti d’archivio e bibl.); Angeli 2003, p. 256 (sulla famiglia pp. 255-259, 725-729 con rif. alle fon­ti d’archivio e bibl.).

[Scheda di M. Giuseppina Cerri – Isri; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]