Gritti, Simone (Simeone) — Vescovo (Prosolio [Dalmazia], sec. XVII- Roma, 16 gen. 1761).

Nato nella diocesi di Macarsca presso Spalato, eletto al vescovato di Cattaro in Dalmazia il 3 marzo 1716, ottenne il trasferimento a Ferentino il 25 maggio 1718, trovandosi in quel periodo nella diocesi in qualità di vicario apostolico e succedendo al dimissionario Valeria­no Chirichelli. Durante il suo governo si prodigò per il Seminario, dettandone le regole, e nel sett. 1725 introdusse una tassa per la manutenzione del­l’istituto. Svolse una visita pastorale nel 1727, e il 28 febbraio dell’anno successivo assistette a Roma alla presenza del pontefice alla messa cantata nella Cappella Sistina.

Il 22 dic. 1729 Benedetto XIII lo trasferì dopo undici anni di vescovato ad Acqua­pendente, dove subentrò a Ferdinando Agostino Bernabei trasferito ad Osimo. Ad Acquapendente condusse visite pastorali e intervenne  sulla chiesa cattedrale dove fece rifondere una campana che, dopo la ricostruzione del­la facciata, fu collocata al centro della monofora sul lato sinistro della chiesa; un’iscrizione sul manu­fatto attribuisce l’opera a Pietro Spinelli di Poggio Mirteto, datandola al 1732.

Il G.  fu al centro di pesanti ricorsi contro il suo governo che provocarono la sua sospensione dall’incarico e un processo che si svolse a Roma tra il 1740 e il 1746. Egli indirizzò al papa un memoriale intitolato Alla Santità di nostro Signore Papa Benedetto XIV per Simone Gritti Vescovo d’Acquapendente. Memoriale di fatto (s.n.t., p. 140)  In quel periodo ebbero la reggenza prima l’ammini­stratore apostolico Giacomo Filippo Consoli da Visso, poi l’abate Pascucci, gentiluomo di Recana­ti, e quindi per alcuni mesi l’arcidiacono della cat­tedrale Pignatelli. Il G. si dimise dalla sede di Acquapendente, venendogli as­segnati una pensione di 500 scudi e il titolo di arci­vescovo di Tyana in Cappadocia (2 dic. 1743).

L’ 11 apr. 1753 consacrò a Tyana l’altare maggiore della chiesa romana di S. Maria del Buon Consiglio con­cedendone l’indulgenza. Morì a Roma il 16 genn. 1761.

BIBL. –  «D.O.», 1728, n. 1648, p. 3; Moroni, CI, p. 275; For­cella, XI, p. 479; Gams, pp. 398, 660, 691; Costantini 1903, pp. 141-142; Biondi 1950, p. 12; HC, VI, p. 423; Lise 1971, p. 127; Sciarra-De Carolis 1983, p. 143; Valeri 1987, pp. 38 n. 75, 45, 48-51, 53-56, 58, 61, 63-65, 67-69, 73-74, 77, 129.

[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]